Luciano Moggi "rappresenta comunque una parte importante della nostra storia. Siamo il Paese del cattolicesimo e del perdono. Lo possiamo anche perdonare". Così il presidente della Juve, Andrea Agnelli, ha risposto alla Triennale di Milano, sull'opportunità di vedere allo stadio l'ex dg dei bianconeri, dopo Calciopoli.

Sulla vicenda di Calciopoli, il presidente della Juventus ha spiegato poi che la questione che contesta è legata al "principio della parità di trattamento": "Perché chi ha avuto comportamenti uguali ai nostri se ne è uscito con lo scudetto in tasca?", ha detto pur riconoscendo che "è vero, noi abbiamo sbagliato". "E' possibile che in una cerchia di 20 persone, in cui c'era un metodo di comportarsi, la Juventus sia stata l'unica a pagare per comportamenti che erano uguali per tutti". Tra l'altro, solo in quel periodo e negli anni successivi prima del ritorno alla vittoria, la squadra "è stata 'lovable'" e non odiata.

MOGGI - "Ringrazio Andrea Agnelli, ma di perdono non ne ho bisogno. Semmai un elogio per quello che ho fatto...". Così Luciano Moggi all'Ansa, dopo il "perdono" del presidente della Juve per le vicende di Calciopoli. "C'erano venti squadre e si comportavano nella stessa maniera - aggiunge - ma solo la Juve ha pagato perché dava fastidio".
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