Victor Ibarbo ha trovato il gol che ha dato al Cagliari i tre punti di una vittoria esterna che tardava ad arrivare da oltre un anno. Così l'attaccante colombiano descrive l'azione: "E' stato un tocco di Ibraimi in profondità, Sau si è inserito tra i difensori, ha tirato, il portiere ha ribattuto e mi sono trovato il pallone sul sinistro: ho calciato forte al volo perché il vento mi stava frenando la traiettoria e avevo due difensori pronti a intervenire su di me. Ho mirato la porta, poi non è che volessi metterla proprio lì: è andata comunque bene, dritta nell'angolo". Un inizio difficile, con il Cagliari andato sotto dopo appena tre minuti. "Non abbiamo mollato. Abbiamo preso un gol subito, ma sapevamo che c'erano ancora 88 minuti per recuperare, potevamo ancora ribaltare la partita. E così è stato. Sapevamo che era difficile, il Genoa è forte, gioca un buon calcio. Avevamo bisogno di punti, grazie a Dio sono arrivati". Il discorso salvezza però, secondo Ibarbo, non è ancora chiuso: "Ci sono ancora quattro partite, dobbiamo continuare così come stiamo facendo. L'obiettivo è di fare quanti più punti possibile, da qui sino alla fine del campionato". Per Marco Sau, invece, il successo in Liguria ha messo una pietra gigantesca sopra il discorso salvezza. "Manca ancora la matematica, ma siamo quasi in porto - spiega la punta sarda - A quattro partite dalla fine le altre dovrebbero davvero mettersi a correre per raggiungerci, e visto il calendario difficile che hanno, non credo sia possibile, anche se nel calcio non si sa mai. Per noi il campionato non è ancora finito: da qui alla fine daremo il massimo per raccogliere quanti più punti possibile. Arrivare a 10 gol? E' dura, ma ci proverò".
© Riproduzione riservata