L'amore tra Massimo Cellino e una parte dei tifosi sembra ormai finito. Allo stadio Sant'Elia i cori contro il presidente rossoblù non mancano e da alcuni giorni, anche dopo la vittoria di mercoledì contro il Verona, ad Assemini all'ingresso del centro sportivo del Cagliari sono comparsi degli striscioni di contestazione con le scritte "Cellino vattene", "Cagliari libera", "Società assente", "Noi senza stadio, voi senza dignità". Una parte dei tifosi se la prende anche contro il sindaco di Cagliari per la questione stadio e contro la stampa. I supporter rossoblù (almeno quelli che, allo stadio e sui sociale network attaccano Massimo Cellino) si ritengono "umiliati tante e troppe volte" e si ritrovano oramai anche senza uno stadio. Le voci della cessione del Cagliari e l'acquisto (poi stoppato) del Leeds da parte di Cellino hanno fatto precipitare la situazione. Questi i motivi che hanno portato alcuni gruppi di tifosi a "dichiarare guerra al presidente rossoblù". Per questo riprendono le parole dei tifosi laziali contro Lotito: "Il CAGLIARI E' NOSTRO E LO LASCEREMO AI NOSTRI FIGLI!"
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