"Il problema del calcio italiano è strutturale non contingente. Senza stadi e con una presenza massiccia di diritti televisivi il percorso è irto d'ostacoli per conservare e recuperare la competitivà internazionale". E' questa l'analisi di Giancarlo Abete, presidente della Figc, sulla situazione del calcio italiano. "Quest'anno abbiamo ridato ai club l'opportunità dei due extracomunitari per essere più competitivi a livello europeo - ha spiegato il numero uno di via Allegri, a margine della 4/a Conferenza Fifa sul calcio femminile in corso a Fiumicino- ma il ranking 2011/2012 è inferiore a quello dello scorso anno. Non si cambiano le politiche complessive di un sistema paese con l'extracomunitario in più o meno, ma con una programmazione di medio periodo, con investimenti strutturali e nel settore giovanile". Abete poi ha commentato la situazione del Cagliari costretto a giocare lunedì 16 per la seconda volta a Trieste vista la temporanea riduzione della capienza dello stadio Sant'Elia. "Quello che è accaduto a Cagliari è la rappresentazione visiva dello stato degli impianti del nostro Paese - ha denunciato il presidente della Federcalcio - . Ogni occasione è buona per chiedere a Governo e Parlamento uno sforzo per una legge a costo zero sugli stadi che riattivi un meccanismo di investimenti sugli stati italiani. E' obiettivamente triste che lo stato dei nostri impianti rimane fatiscente. Ci sarà un'importante occasione di confronto al Coni il prossimo 18 aprile con la presenza del professor Monti e del ministro dello Sport Gnudi".
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