"Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata, anni fa le foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna, l'allora Min. della Giustizia si indignò, ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire".

È il duro tweet lanciato da Beppe Fiorello contro la Rai, e che sta facendo discutere in rete. Uno sfogo volto a rompere il silenzio creatosi attorno alla fiction su Riace "Tutto il mondo è paese", da lui interpretata e che sarebbe dovuta andare in onda a breve sulla tv di stato. Una ricostruzione dell'esempio di integrazione, che sta facendo il giro del mondo, realizzato nel piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria dal sindaco Mimmo Lucano. Ma che la Rai ha stoppato a seguito di un'indagine aperta dalla magistratura e volta a fare luce su presunti reati collegati al sistema di accoglienza.

La Rai, dal canto suo, ha precisato che "non esiste alcun blocco della messa in onda. La fiction è stata semplicemente sospesa dal palinsesto in quanto, come da tempo è noto, al sindaco Lucano è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della Procura di Locri". Aggiungendo che "non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all'indagine, il Servizio Pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti".

Le due precedenti fiction cui fa riferimento Fiorello nel tweet sono il film in due puntate sulle foibe "Il cuore nel pozzo", girato in Montenegro nel 2004 e poi andato in onda su Rai 1 solo nel febbraio 2005 fra molte polemiche. Quindi la fiction "La vita rubata", ricostruzione dell'omicidio mafioso della diciassettenne Graziella Campagna e che venne bloccata, nel 2007, dal ministro della Giustizia dell'epoca Clemente Mastella fino alla sentenza di appello degli assassini. "La vita rubata" è andata poi in onda su Rai 1 nel dicembre 2009.

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(Unioneonline/v.l.)
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