"Anthony Bourdain aveva i suoi demoni: uccidersi è stata una sua scelta personale. Aveva cercato aiuto ma non aveva seguito il consiglio dei medici. Ora non siate sessisti, non accusate Asia Argento: la loro era una relazione aperta e Tony non avrebbe voluto vederla ferita così".

Sono le parole dell'attrice americana Rose McGowan, che ha scelto di affidare il suo pensiero in difesa dell’amica Asia Argento in una lunga lettera inviata ai media e al sito Buzzfeed, che l’ha pubblicata integralmente.

Un lungo sfogo, nel quale la McGowan cerca di porre un freno ai pesanti attacchi piovuti su Asia Argento via social dopo la morte del compagno Anthony Bourdain e per via di alcune foto apparse qualche giorno prima sui settimanali scandalistici dove era ritratta in compagnia del giornalista francese Hugo Clement.

Rose era amica della coppia e con i due aveva passato la giornata del Ringraziamento: “E’ stata proprio Asia a chiedermi di parlare in sua vece. Aveva fronteggiato il mostro che l’aveva stuprata, Weinstein. E ora deve fronteggiare un altro mostro, il suicidio di Tony. Capisco che molta gente in queste ore ha pensato a lui come un amico. E lo so bene, la morte di un amico brucia. Ma in tanti hanno cominciato a puntare il dito. Ad accusare. Allora vi dico, non siate sessisti. Non scadete anche voi a quel livello. Il suicidio è una scelta orribile. Ma è una scelta personale”.

"Quando s’incontrarono la chimica fra di loro fu immediata. Ridevano, si amavano – prosegue la McGowan – Lui è stata la sua roccia in quell'epoca difficile". I due "avevano una relazione aperta, si amavano al di fuori dei confini delle relazioni tradizionali. Lo avevano stabilito fin dall'inizio. Asia è libera come un uccello e così era anche Anthony".

Un commento, infine, anche per chi ha criticato Asia per aver partecipato alle registrazioni di XFactor all'indomani della morte del compagno: "Asia lo ha fatto con la forza di una madre che continua a lavorare per mettere del cibo sul tavolo dei suoi figli. Vedo Elizabeth Taylor che continua le riprese de’ La gatta sul tetto che scotta’ malgrado la morte di suo marito in un incidente aereo. Vedo tutte noi che abbiamo continuato a lottare".

La McGowan chiude, quindi, con un appello: "Anthony non avrebbe mai voluto sapere di Asia ferita in questo modo. Semmai, avrebbe apprezzato una maggiore attenzione su cosa significa essere depressi. Su come è possibile cercare aiuto. Accusare non è discutere, ma solo un modo di chiuderci a tutto ciò che riguarda la malattia mentale, il suicidio e la depressione".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata