Rosario Fiorello ha vinto in Cassazione il suo ricorso contro il fisco italiano, che sosteneva che i suoi spettacoli in giro per l'Italia rappresentassero "un'attività produttiva di ingenti guadagni" e comportassero dunque tutti gli obblighi fiscali previsti per una qualsiasi azienda.

Il presentatore siciliano ha negato di avere una struttura stabile e organizzata per gli show, su cui dover pagare l'Irap, l'imposta sulle attività produttive, sostenendo di avvalersi solo di "una truccatrice occasionale e di due autori di testi".

Per questo Fiorello aveva chiesto il rimborso dei 125.761 euro versati fra il 1998 e il 2001 in quanto non dovuti.

Ora il caso deve tornare all'attenzione della Commissione Tributaria del Lazio.

Nel 2008 la Cassazione aveva già dato ragione allo showman rinviando però la decisione sul dovuto alla commissione tributaria regionale, la quale aveva deciso diversamente.

(Unioneonline/F)
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