In pochi giorni ha raccolto migliaia di visualizzazioni sulla pagina Facebook di Checco Zalone lo spot, commovente, ironico e – a tratti – irriverente, realizzato dall'attore pugliese a sostegno della campagna per la raccolta fondi dell'associazione nazionale delle famiglie colpite dalla Sma, l'atrofia muscolare spinale.

Il video, dopo i risultati già straordinari raggiunti dal comico pugliese in un'analoga campagna del 2016, si pone un'importante sfida: raddoppiare quanto già raccolto – oltre 250mila euro - per permettere, dopo la somministrazione di un primo farmaco salvavita, la prosecuzione dei percorsi già intrapresi in Italia da 130 bambini presso le strutture sanitarie del NeMo di Milano, di Roma e di Messina, del Gaslini di Genova e del Bambino Gesù di Roma.

Nel video, Checco chiede ai piccoli malati quanto sia necessario per aiutarli nelle loro cure, pronto a firmare un assegno: "Lo faccio io", dice con grande trasporto. Alla risposta 5 milioni e duecentoventimila euro mette via l'assegno e dice "ok, facciamolo tutti". E al piccolo che prova a prendergli l'assegno un buffetto sulle mani: "Ehi, toglieteli il farmaco a questo".

L'atrofia muscolare spinale è una patologia neuromuscolare che, come riportato da Fondazione Telethon, "colpisce circa 1 neonato ogni 10.000 e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile".

Alcune strutture sanitarie del Paese lavorano a stretto contatto con l'associazione per realizzare una cura e uniformarne gli standard di somministrazione, particolarmente importanti nei primi mesi di vita dei bambini.

"I dati ufficiali sono ancora in fase di elaborazione - spiega la presidente dell’associazione - ma tutti i medici coinvolti hanno riscontrato visibili miglioramenti nel quadro clinico dei piccoli in cura. È necessario intervenire precocemente: nella fascia 0-6 mesi la malattia viene inibita, i piccoli hanno una ripresa della vocalizzazione e deglutizione e conservano la forza muscolare. Cosa impensabile fino a qualche mese fa".

La campagna proseguirà fino al 9 ottobre.

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(Redazione Online/v.l.)
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