Si chiamano “Leggendari”, termine che discende dal festival "Leggendo Metropolitano" per cui prestano servizio. Offrono informazioni, accoglienza, assistenza e curano la comunicazione social.

La connotazione epica della parola rende il loro nome di battaglia parlante. Rappresenta in maniera efficace il lavoro infaticabile che l’esercito dei volontari svolge a favore del pubblico e degli ospiti di Leggendo metropolitano.

Sono 120 i giovani (tra i 16 e i 35 anni) impegnati. Dalle prime ore del mattino sino alle luci dell’alba, vista la prolunga notturna che la rassegna regala ai cinefili.

Settantaquattro componenti della squadra, coordinati da Claudia Spiga e Chiara Usai, sono studenti che partecipano al progetto di alternanza scuola-lavoro. Sette arrivano – in virtù di un gemellaggio consolidato – dalla Toscana. Hanno un bagaglio di formazione che ha superato la prova di altri festival: "Il Senso del ridicolo" di Livorno e "Dialoghi sull’uomo" di Pistoia, manifestazione di cui sono stati a loro volta ospiti ragazzi sardi.

Nonostante l’esperienza, sono impegnati in un percorso formativo condiviso coi colleghi di Cagliari anche durante la manifestazione. "Si chiama Gulliver - dice Paolo Meloni, responsabile del gruppo dei Leggendari - Una sorta di Erasmus breve che consente incontro e scambio in un clima di reciproco arricchimento".

Il valore dell’esperienza è anche nelle parole di Sara Cuccu, vice referente dell’associazione che ha chiamato a raccolta i volontari, ne ha esaminato i curriculum e curato selezione e formazione. "Tra i Leggendari tanti universitari. Scelgono di aderire non solo perché ricevono due crediti formativi, ma anche per la possibilità di vivere l’esperienza dell’organizzazione di un grande evento e la possibilità di conoscerne i protagonisti".

Indispensabile per essere della partita anche la vocazione al servizio. Nel gruppo lavorano 8 "Leggendari del sostegno" incaricati di assicurare accessibilità al festival ai disabili. Si distinguono dalla marea dei volontari – che veste la maglia viola – grazie alla t-shirt blu. È nera quella dello staff che coordina il prezioso lavoro dell’intero gruppo.

Intanto oggi, al festival, Lirio Abbate, giornalista e autore di reportage su mafia, corruzione e collusione tra boss e politica, è uno degli ospiti della prima giornata del festival "Leggendo metropolitano". Stasera (ore 22, Giardini pubblici) sarà protagonista dell'appuntamento "Com'è facile dimenticare".

Sul tema portante della rassegna "memoria e oblio" nel pomeriggio il confronto tra Maurizio Ferraris, docente di filosofia, e lo scrittore Carmine Abate assieme alla fotografa Francesca Bono e alla narratrice indiana Laila Wadia.

In serata, nello stesso spazio, la parola a Maurizio Bettini, docente di Filologia classica a Siena. Anche per lui focus sulla storia e in particolare sui "Miti di memoria, figure di oblio". A seguire, potere alla musica con Sergio Benoni e il rapper Amir Issaa.
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