È allarme morbillo: la notizia arriva dagli specialisti della Simit, la Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali, che cita dati dell'Organizzazione mondiale della sanità e secondo cui, nel 2017, la malattia ha ucciso 30 persone e ne ha colpite 14.451, circa il 400% in più rispetto all'anno precedente, quando furono registrati 4.643 casi.

In particolare, l'Italia con 5004 casi e 4 decessi è al secondo posto fra i paesi dove l'epidemia si è manifestata più violentemente e il numero di persone colpite, pari a un terzo di tutti i casi europei, appare ancora più allarmante soprattutto se si considera che secondo i dati del Ministero della Salute nel 2016 i casi erano stati 862.

L'88% di tutti i casi italiani del 2017 si è registrato in soggetti non vaccinati; un altro 6% in persone che hanno fatto una sola dose. Quindi il 94% dei pazienti sono persone che non si sono adeguatamente vaccinate. Un altro dato interessante è relativo al 44% dei malati che ha registrato un quadro clinico tale da portarli all'ospedalizzazione, per un totale di circa 2000 ricoveri.

"Nel primo mese del 2018 ci sono stati 164 casi di morbillo in Italia - spiega il professor Massimo Andreoni, Professore Ordinario di malattie Infettive della facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli studi di Roma "Tor Vergata" - Ben due i decessi, un 38enne e un 41enne. La crescita dei casi di mortalità è quindi molto aumentata, con un decesso ogni 80 casi. Le regioni più colpite nel 2018 sono la Sicilia, Lazio, Calabria e Liguria dove si sono registrati l’80% dei casi. Il 93% di tutti i casi del nuovo anno ha interessato i pazienti che non hanno eseguito la vaccinazione; mentre un caso su due è finito in ospedale".

I PROSSIMI MESI – "Probabilmente, dobbiamo aspettarci una progressiva riduzione dei casi nel corso del 2018 – afferma il professor Andreoni - ma siamo ancora in piena fase epidemica, quindi si consiglia ancora di vaccinarsi o di completare la vaccinazione con la dose di richiamo. I due casi letali del 2018 devono ricordarci come questa malattia che noi consideriamo all'apparenza poco fastidiosa potrebbe provocare addirittura il decesso della persona".

(Unioneonline/v.l.)
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