Il Senato ha votato no alla decadenza per Augusto Minzolini.

Con 137 voti a favore (tra cui 19 del Pd), 94 contrari e 20 astenuti, Palazzo Madama ha infatti approvato l'ordine del giorno Caliendo, respingendo la delibera della Giunta delle elezioni che si era pronunciata per la decadenza del politico di Forza Italia per incandidabilità, sulla base della legge Severino.

Minzolini è infatti stato condannato in Cassazione a due anni e sei mesi di reclusione per il reato di peculato per aver speso indebitamente circa 65mila euro con la carta di credito aziendale della Rai e all'interdizione dai pubblici uffici.

Poco prima della votazione in aula però il senatore aveva già comunicato la sua intenzione di lasciare l'incarico: "Qualunque sia l’esito del voto, un attimo dopo rassegnerò le dimissioni da senatore. Dopo però, non prima, perché voglio appunto che il Senato si esprima su un caso che io considero, con tutto il rispetto che posso avere per la magistratura, una grande ingiustizia", ha dichiarato il giornalista.

"Mi sento vittima di una vicenda kafkiana, un calvario, una grande ingiustizia".

LE ACCUSE DEL MOVIMENTO 5 STELLE - Dure le parole del Movimento 5 Stelle: "Dopo quanto visto ieri in aula del Senato era assolutamente prevedibile uno scambio, che c'è stato, tra i voti su Lotti e su Minzolini", ha dichiarato il senatore pentastellato Michele Mario Giarrusso.

Il riferimento alla mozione di sfiducia contro il ministro dello Sport Luca Lotti, presentata dal Movimento e respinta ieri dall'aula.

Sul risultato della votazione è intervenuto anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: "È stato un voto eversivo contro le istituzioni", ha affermato. "Non vi lamentate se i cittadini poi protestano in maniera violenta".
© Riproduzione riservata