"Ci sono due dimensioni diverse: una è quella del figlio, che quando vede il padre in difficoltà è umanamente preoccupato. Dal punto di vista istituzionale non entro nel merito della vicenda, non la giudico. Io sto dalla parte dei giudici. Chiedo che si vada a processo, si emetta sentenza perché i giudizi non si fanno sui giornali. Mio padre è assolutamente certo di essere innocente e fa la sua parte. Il tempo in cui si cercava di fare le leggi per non fare i processi è finito, io ho cercato di fare le leggi perché si facessero".

Lo ha detto Matteo Renzi, nel corso della puntata di "Porta a porta". "Non c'è alcun legame di sangue che viene prima della legge. Mio padre non si è assolutamente avvicinato a incarichi pubblici mentre io ero a Palazzo Chigi. Ma questo è il minimo sindacale. Chi è innocente non ha paura a della verità", ha aggiunto l'ex premier.

PD ED ELEZIONI - Renzi ha poi parlato delle candidature: "Il candidato premier è il candidato del partito più importante anche nei sistemi proporzionali", ha sostenuto. "In Germania c'è un sistema proporzionale, la leader è la Merkel, perché è la segretaria del partito di maggioranza. E così anche in Spagna. Dal 5 di dicembre è la palude, son tutti a farsi il partitino, son tutti a scindersi. Non bisognerebbe pensare al seggio ma a governare l'Italia. Se io potessi metterei il dito e voterei a favore del Mattarellum".

EMILIANO E I VACCINI - "A litigare sui vaccini si perde la faccia e la dignità", attacca l'ex premier a proposito delle dichiarazioni di Michele Emiliano sui vaccini. "Non giochiamo sulla pelle della gente. Ci sono tanti argomenti su cui discutere ma evitiamo di strumentalizzare la salute per un voto in più".

Emiliano dice che farebbe un'alleanza con il M5S e non con Berlusconi? Io non mi rassegno all'idea che si debba tornare alla Prima repubblica, poi se accadrà vediamo. Io preferirei che fossero i cittadini a scegliere le alleanze e non i parlamentari". "E poi - ha aggiunto - non so se Grillo ci starebbe, lui intanto è andato a cena con Berlusconi".

BERSANI E D'ALEMA - Renzi ha parlato anche di Bersani e D'Alema: "Quando stai in un partito non è che sei dalla De Filippi a 'C'è posta per te', ci sono delle regole. Quando ho perso io sono stato leale, non sono andato via. Gli attacchi di Bersani e D'Alema appartengono alle categoria del risentimento personale".

"NON SONO UN DISOCCUPATO" - "Io disoccupato? Non scherziamo, i disoccupati veri sono persone che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Io come arrivare alla fine del mese me lo trovo. Non facciamo battute sui disoccupati, quelli veri".

Renzi spiega di aver avviato una serie di iniziative personali. "Non sono a carico di mia moglie. Io ho una serie di iniziative mie: un libro, un professore universitario...".
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