È tempo di manovre più o meno grandi e più o meno sotterranee all'interno del Pd, dopo la decisione di indire un Congresso per scegliere la nuova leadership in vista delle prossime politiche.

Alla luce della travagliata direzione nazionale di lunedì scorso e dopo che ieri il leader della minoranza dem Pierluigi Bersani ha spiegato che "una scissione è già in atto", i delegati del partito si riuniranno domenica prossima in assemblea.

E proprio domenica sono attese le dimissioni del segretario Matteo Renzi.

Lo stesso Renzi ha chiamato oggi i suoi sostenitori a raccolta a Torino.

"Per prepararci a vivere il congresso non come scontro sulle poltrone, ma come confronto di idee ho bisogno del vostro aiuto: intanto sui progetti per il futuro dell'Italia", ha scritto l'ex premier. Per questo, "dal 10 al 12 marzo con gli amici che sosterranno la mozione congressuale ci vedremo a Torino, al Lingotto. Nel luogo dove nacque il Pd a fare... il tagliando a quell'idea di quasi dieci anni fa".

Nel frattempo, si fa strada l'ipotesi della nomina di Matteo Orfini, attuale presidente Pd, a segretario ad interim, in attesa che si completi la fase congressuale.

Quanto ai possibili candidati alla leadership, il totonomi menziona, oltre a Renzi, Andrea Orlando, attuale ministro della Giustizia, e Graziano Delrio, titolare delle Infrastrutture.

Già ufficialmente in campo, in polemica con l'attuale segretario, il governatore pugliese Michele Emiliano.

Quest'ultimo è tornato sulla direzione di lunedì, con una nota velenosa diretta proprio contro l'ex premier, firmata anche da Enrico Rossi e Roberto Speranza: "L'esito della direzione di lunedì è

stato profondamente deludente e ha sancito la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l'impianto identitario del Pd e il suo pluralismo".

Emiliano ha poi ammesso "contatti" tra gli scontenti del Pd e l'ex sindaco Giuliano Pisapia, che ha deciso in questi giorni di tornare in campo con un nuovo movimento di respiro nazionale ispirato ai valori della sinistra progressista.

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