L'Azienda per la tutela della salute adesso è realtà.

Il Consiglio regionale con 30 voti favorevoli e 10 contrari ha dato il via libera alla riforma.

Dopo trattative, tensioni e il rischio dello strappo, con un voto segreto è stata decisa la sede che sarà a Sassari.

Rispettato il volere della Giunta così come quello che ha stabilito che la sede dell'Areus (Aziende per l'emergenza-urgenza) sarà a Nuoro.

Il presidente Pigliaru mette in cassaforte una riforma e parla di "inizio di un percorso che ci darà una sanità migliore".

Sarà la struttura della Asl di Sassari a incorporare le altre aziende sanitarie dei territori, prima che vengano trasformate in Aree socio sanitarie locali (Assl) che a loro volta saranno divise in distretti territoriali.

Il direttore generale verrà scelto dall'albo dei 105 candidati, aggiornato una settimana fa e all'interno del quale ci sono anche i due papabili: Bruno Zanaroli e Fulvio Moirano.

È servito un voto segreto ma alla fine il Consiglio regionale esce dallo stallo della sede della Asl unica regionale e opta per Sassari.

La scelta, appoggiata anche dalla Giunta, è arrivata dopo l'ennesimo vertice di maggioranza dal quale il centrosinistra è uscito senza l'accordo.

Adesso sarà la Asl 1 di Sassari a dover incorporare le altre sette aziende nel processo di unificazione. I voti favorevoli alla sede nel capo nord sono stati 30, mentre i contrari sono stati 26.

Con lo stesso emendamento è stato deciso che la sede dell'Azienda per l'emergenza-urgenza (Areus) sarà a Nuoro.

Quanto al personale, saranno introdotte le Aree socio sanitarie locali strutturate (almeno per ora) sui territori delle vecchie Asl. Tutti saranno dipendenti dell'Azienda unica.

Ieri era stato dato il via libera alla Asl unica.

OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - “Il voto segreto da noi richiesto ha fatto esplodere l’enorme contraddizione tra la visione ipercentralista del presidente Pigliaru e quella opposta di altre anime della maggioranza, con il risultato che la linea del presidente è uscita sconfitta”, ha detto Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. "La questione non è quella di togliere alcunché a Cagliari, ma di riconoscere la necessità di un modello che non crei una sanità di serie A ed un’altra di B".
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