Mentre nell'Isola prosegue la battaglia per scongiurare la fuga di Ryanair da Alghero e Cagliari, il Parlamento europeo ha finalmente riconosciuto la “condizione di insularità” per la Sicilia e la Sardegna.

La risoluzione, proposta dall’europarlamentare sardo del Ppe Salvatore Cicu e sostenuta da Michela Giuffrida (Socialisti e democratici), da Verdi, Sinistra Unitaria e Cinquestelle, è stata votata con 495 voti a favore su 693 votanti.

"È un voto storico per Sicilia e Sardegna che vedono finalmente per la prima volta rappresentata la vertenza insularità a livello europeo - ha detto Cicu dopo il voto -. Adesso le condizioni di svantaggio in cui le due regioni versano, sono un dato concreto che si tradurrà in nuove risorse, più opportunità, più diritti".

"Grazie alla decisione votata a larga maggioranza -prosegue l'europarlamentare - si potranno facilmente superare gli ostacoli normativi posti dal regime di libera concorrenza rispetto al principio della continuità territoriale: il sistema dei trasporti di Sicilia e Sardegna, per esempio, potrà finalmente godere dei benefici economici necessari per colmare un oggettivo gap geografico, senza incorrere nei divieti Ue”.

Fra le politiche richieste, gli eurodeputati indicano l'istituzione di "un gruppo omogeneo costituito da tutti i territori insulari", l'adozione di altri indicatori statistici oltre il Pil, un'analisi approfondita dei costi supplementari sostenuti dalle isole.

"Le isole non hanno accesso al mercato - aveva spiegato Cicu nell'illustrare la sua risoluzione -. Le compagnia low cost scappano. Le multinazionali scappano: significa mancanza di continuità territoriale, significa mancanza di possibilità di concorrenza rispetto al prezzo dell'energia. Le isole non possono con le loro piccole e medie imprese raggiungere il processo di internazionalizzazione perché sono strategicamente abbandonate. Credo sia fondamentale capire che quando si parla di trasporto di merci e persone noi abbiamo il monopolio delle compagnie e quando si parla di sistema turistico, questo non può essere sostenuto perché non c'è una destagionalizzazione. Questo perché le isole non hanno finanziamenti dedicati".
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