"Lo Stato rinuncia alle sanzioni previste per lo sforamento del Patto nel 2013", quando la Regione decise "l'esclusione dal Patto del fondo unico degli enti locali", mentre la Regione rinuncia ai contenziosi con lo Stato "per gli spazi finanziari e sugli accantonamenti".

E' questo l'accordo che rientra nell'intesa fra Governo e Regione, secondo quanto ha spiegato il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, durante le sue comunicazioni in Consiglio regionale rispondendo alle richieste di informazioni presentate dalle opposizioni di centrodestra. "Abbiamo lavorato bene, con senso di responsabilità e di leale collaborazione tra Governo e Regione - ha osservato - i risultati si vedranno, alcuni subito e molti nel 2015". Il governatore ha anche spiegato che l'accordo avrebbe dei rischi "che nessuno si nasconde". "Abbiamo avuto, negli anni, rapporti turbolenti perché spesso non abbiamo visto un comportamento leale da parte dello Stato, anche se oggi ci sono regole chiare e trasparenti - ha aggiunto - l'altro rischio è l'accertamento delle entrate. Su questo dobbiamo essere particolarmente rigorosi nell'accertamento delle entrate ma sono piuttosto ottimista. Ci attrezzeremo ancora meglio di quando abbiamo aperto la vertenza entrate. Allora ci siamo presi tutta la sanità e questo implicava responsabilità e una gestione attenta che non ho visto negli anni successivi".

Pigliaru ha ricordato che per il 2014 lo spazio finanziario aumenta di 364 mln dei quali 44 mln destinati al contratto di servizio per Trenitalia. "Non è la cifra che ci aspettavamo, ma si avvicina molto a quello che sembrava ragionevole", ha precisato. Riguardo al pareggio di bilancio 2015, invece, "gli spazi finanziari sono quelli delle nostre massime aspirazioni, cioè 1,2 miliardi. Ora vogliamo un pieno riconoscimento dell'Ires, maturata sul territorio, e dei giochi - ha concluso - riprenderemo il confronto leale ma non subordinato con la Ragioneria dello Stato: faremo quello che abbiamo fatto con la vertenza delle entrate e ripreso con coerenza ora".

La Regione non solo si impegna entro il 16 settembre a ritirare tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti davanti alle diverse giurisdizioni "relative ad impugnative di leggi e di atti conseguenziali in materia di finanza pubblica promossi prima dell'accordo", ma anche a rinunciare per gli anni 2014-2017 "agli effetti positivi sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto che dovessero derivare da eventuali pronunce di accoglimento". E' quanto prevede l'accordo fra Stato e Regione in vista del pareggio di bilancio che inizierà dal 1 gennaio 2015. Inoltre la Regione si obbliga a recepire l'armonizzazione del bilancio con una propria legge ma anche a recepire "eventuali atti successivi e presupposti al decreto legislativo 118 del 2011 (che prevede appunto l'armonizzazione di bilancio), quindi, secondo quanto si evince, anche i decreti attuativi della normativa statale".

L'OPPOSIZIONE - Si inasprisce lo scontro tra centrosinistra e centrodestra sull'intesa Stato-Regione sul pareggio di bilancio nel 2015, la ridefinizione dei limiti del patto di stabilità per il 2014 e la chiusura dei conti del 2013. "Pura follia, come se avessero premuto il pulsante dell'autodistruzione - attacca ancora l'ex governatore Ugo Cappellacci (Fi) - Non solo non hanno ottenuto quanto dovuto secondo la sentenza della Corte Costituzionale da noi ottenuta, ma si sono permessi scandalosamente di ritirare in perfetta solitudine i ricorsi da noi promossi con il sostegno del Consiglio regionale, anche della sinistra. Continuano a far finta che in questa partita la controparte siamo noi, ma la realtà è che la questione vede opposti i sardi da un lato e il Governo dall'altro e loro, per mancanza di coraggio e per becero calcolo politico, hanno scelto il secondo". Affondo anche dell'ex assessore alla Programmazione Alessandra Zedda (Fi). "Quando ho sentito il presidente Pigliaru ho pensato di essere un consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia. Purtroppo si parlava del funerale dell'autonomia finanziaria della Regione Sardegna - dice l'esponente dell'opposizione con una punta ironica e polemica - Mi chiedo come ha potuto il presidente Pigliaru, al quale riconosco assoluta onestà, bere una cicuta così amara per i sardi, pensando che il governo Renzi gli stesse offrendo la bibita più fresca. Il presidente Pigliaru da solo ha rinnegato una legge regionale vigente. Noi non lo seguiremo".

LA MAGGIORANZA - Il Pd continua a fare quadrato attorno alla Giunta e al governatore. "L'accordo tra lo Stato e la Regione Sardegna in materia di entrate rappresenta un modello anche per le altre autonomie speciali, che possono tornare ad essere un esempio di responsabilità finanziaria e non di privilegio - sostiene il deputato Pd Francesco Sanna difendendo l'intesa - A chi si scaglia contro l'accordo immaginando un mondo di sfondamenti di bilancio a gogò, a danno delle generazioni future, va detto che questo mondo non esiste più da un pezzo, ed è giusto che sia così: ovviamente ora si tratta di non scialare e di valorizzare ai fini dello sviluppo ogni euro di spesa pubblica resa possibile dall'accordo Padoan-Pigliaru. Le polemiche dell'opposizione appaiono pretestuose - conclude il parlamentare del Pd - forse l'immobilismo del precedente governo regionale li ha resi poco disposti ad accettare le novità e i risultati positivi che queste portano da subito, con una velocità a cui evidentemente non sono abituati".
© Riproduzione riservata