E' scontro tra Governo e Regione Sardegna sulla gestione della fiscalità di vantaggio. Il Consiglio dei Ministri boccia la riduzione del 70% delle aliquote Irap per le imprese e l'amministrazione locale e regionale (-1% per quella statale) contenuta nella Finanziaria 2013, annunciando un ricorso alla Corte Costituzionale. Immediata la levata di scudi bipartisan in difesa di un provvedimento proposto dall'opposizione di centrosinistra, condiviso dalla maggioranza di centrodestra e approvato all'unanimità come uno di punti qualificanti della Manovra di quest'anno. Lo stesso governatore Ugo Cappellacci veste i panni dell'avvocato difensore e ricorda la trattativa già aperta con il Governo per modificare, anche con legge ordinaria, lo Statuto sardo nella parte che disciplina la possibilità della Regione di prevedere esenzioni e agevolazioni fiscali. Attualmente la norma scritta nella Carta dell'Autonomia regionale può essere applicata solo alle nuove imprese, mentre dopo la modifica potrebbe abbracciare tutte le attività, anche quelle già esistenti, superando formalmente i rilievi mossi dal ricorso del Cdm. Secondo il Governo, infatti, la norma deve essere censurata dalla Consulta in quanto viola la competenza esclusiva dello Stato e la relativa normativa "non consente una così ampia manovrabilità delle aliquote Irap perchè la modifica delle aliquote, di fatto, è riconosciuta alle Regioni a statuto speciale con esclusivo riferimento alle nuove iniziative produttive". "Abbiamo aperto un confronto con il Governo sulla modifica dell'articolo 10 dello Statuto sardo e il ricorso verrà ritirato – spiega Cappellacci - Le competenze della Sardegna non solo sono chiare e non possono subire limitazioni - ma devono anche essere ampliate". La presidente del Consiglio Claudia Lombardo punta il dito contro lo Stato "patrigno" e, ricordando la mancata soluzione della vertenza entrate, accusa il Governo nazionale di essere "sordo rispetto alle richieste di aiuto che provengono dalle imprese dell'Isola". Mentre dal centrodestra il presidente della commissione Bilancio, Pietro Fois (Riformatori), chiede ai parlamentari sardi di adoperarsi per inserire la modifica dello Statuto nel decreto Del fare, che va in Aula lunedì, uno dei fautori della proposta del centrosinistra sul taglio dell'Irap, Gian Valerio Sanna (Pd), sollecita una risposta "a muso duro sul piano politico e giurisdizionale perchè sulla materia della fiscalità regionale - spiega - dobbiamo riprenderci un pò di sovranità". Dalla parte delle imprese il presidente regionale di Confcommercio, Agostino Cicalò, si dice fiducioso sulle rassicurazioni della Regione, ma chiede tempi brevi per la modifica dello Statuto: "le nostre aziende - osserva - attualmente stanno pagando solo la quota del 30% prevista dalla norma della Finanziaria 2013, se non ci sarà un correttivo sono a rischio di stangata".
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