Le tensioni nelle province dell'Ucraina orientale rinnovano il timore di una possibile guerra alle porte dell'Europa. Nonostante gli accordi per il cessate il fuoco sottoscritti dal governo di Kiev e gli insorti filorussi, infatti, i combattimenti nelle aree al confine con l'ex Urss proseguono e negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli allarmi per "strani" movimenti di truppe russe alla frontiera. Dopo aver denunciato lo sconfinamento di carri armati e altri mezzi terrestri appartenenti a Mosca in territorio ucraino, la Nato ha confermato oggi, attraverso il segretario generale Jens Stoltenerg, "un aumento dell'attività aerea russa intorno ai confini della Nato". Aggiungendo: "Siamo vigili e preparati. Intercettiamo gli aerei russi quando si avvicinano". La possibilità di un nuovo e più duro conflitto tra Mosca e Kiev è stata evocata anche al vertice internazionale in corso a Sidney, in Australia. Duro, ad esempio, l'intervento della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha puntato il dito contro le mire espansionistiche del Cremlino: "Qui non si tratta solo dell'Ucraina - ha detto la numero uno tedesca - si tratta della Moldavia, della Georgia e, se si va avanti così, ci si può chiedere se ci si debba interrogare anche sulla Serbia e sugli stati dei Balcani dell'ovest".
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