C'è anche Cagliari nell'elenco delle 24 città dove mercoledì è entrata in azione la Guardia di Finanza per sequestrare beni immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie riconducibili a società del Gruppo Riva, proprietario dell'Ilva di Taranto. Ovvero, il colosso siderurgico di Taranto, finito sotto inchiesta per disastro ambientale. Pari a 916 milioni di euro l'ammontare dei beni messi sotto sigillo dalle Fiamme Gialle su ordine del gip del Tribunale tarantino Patrizia Todisco, proprio nell'ambito delle indagini a carico dei vertici della società, accusati di associazione a delinquere. Oltre al capoluogo sardo (dove è stato sequestrato un conto corrente della Sanac, ditta del Gruppo che produce mattoni refrattari) e alla stessa Taranto, i militari hanno effettuato blitz anche a Milano, Roma, Genova, Modena, Parma, Reggio Emilia, Sondrio, Varese, Potenza, Bolzano, Savona, Bergamo, Brescia, Verona, Napoli, Salerno, Bari, Vercelli, Como, Massa Carrara, Lecco e Cuneo. In particolare, i provvedimenti hanno interessato società controllate in via diretta e indiretta da Riva Forni Elettrici, azienda della holding Riva Fire.
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