La Sardegna conserva per il secondo anno consecutivo il triste primato di regione italiana con maggiori perdite nella produzione del vino.

Anche la vendemmia di quest'anno, come quella del 2017, è infatti stata pesantemente condizionata dalle avverse condizioni metereologiche.

Secondo le previsioni di Assoenologi, sarà inferiore del 19% (560mila ettolitri) rispetto alla media regionale degli ultimi cinque anni (690mila) e del 30% rispetto al 2016 (804mila ettolitri).

In una nota Coldiretti Sardegna fa sapere che, in base a questi calcoli, l'Isola sarebbe dunque la regione italiana con le maggiori perdite in termini percentuali rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

I danni alle colture sono dovute alle straordinarie precipitazioni e grandinate del mese scorso, che hanno classificato agosto come il più piovoso da quando si rilevano i dati (1922), a cui si sono sommate le piogge registrate in primavera.

Inoltre, l'eccesso idrico ha rovinato gli acini e favorito la diffusione dei parassiti.

Solo se confrontate con i dati dello scorso anno (466mila ettolitri), influenzati invece dal fenomeno della siccità, le previsioni per il 2018 sono positive (+20%).

"Le ultime due annate stanno mettendo a dura prova un settore che seppur piccolo a livello nazionale (quest'anno la nostra vendemmia produrrà l'1% del totale italiano, che si conferma prima produttrice mondiale di vino), si sta distinguendo per la grande vivacità, dinamicità e innovazione, con tanti giovani che si stanno riavvicinando alla terra grazie alla vite", ha evidenziato il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba.

"Prima delle calamità naturali, che giocoforza condizionano il raccolto, il settore vitivinicolo sardo presentava un trend positivo. Nel 2015 era la Regione che vantava la maggior crescita di produzione in percentuale di vino in Italia rispetto ai 5 anni precedenti con un + 37 per cento, rispetto ad una media nazionale di + 8%".

(Unioneonline/F)

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