Ultimi, decisivi giorni di campagna elettorale per il referendum sulla cosiddetta Brexit, indetto nel Regno Unito per il 23 di giugno. Di cosa si tratta? E quali conseguenze potrà avere?

Proviamo a spiegarlo in 7 punti.

1) Il popolo inglese sarà chiamato a esprimersi sulla permanenza o sull'addio all'Unione europea (Brexit è la contrazione di Britain exit, ovvero uscita della Gran Bretagna).

Semplice e diretto il quesito: "Il Regno Unito deve restare nell'Ue o deve lasciare l'Ue?".

2) La consultazione è stata proposta dal premier David Cameron, che l'aveva promessa alla vigilia delle ultime elezioni politiche del 2015, poiché l'ultimo pronunciamento del popolo inglese a favore dell'Europa è datato 1975.

3) Il referendum non prevede quorum e non è vincolante: anche in caso di vittoria del Sì il Parlamento di Londra potrebbe decidere - scenario comunque improbabile - di legiferare per restare nell'Unione.

4) In caso di uscita, invece, il governo di Londra dovrà ridiscutere tutti gli accordi e i trattati, soprattutto quelli economici e finanziari, con gli altri Paesi Ue.

5) Pur essendone il promotore, David Cameron è anche il principale fautore del No, nonostante il suo partito - i Tory, conservatori - sia ufficialmente neutrale. Secondo il premier uscire dall'Europa comporterebbe per il Regno Unito una drastica perdita di posti di lavoro e un vero e proprio collasso per l'economia nazionale.

Inoltre, la Scozia potrebbe decidere di indire un nuovo referendum per l'indipendenza, che potrebbe portare alla secessione e, dunque, a un ulteriore, duro contraccolpo negativo.

Per il No sono schierati anche il partito laburista e i liberal-democratici.

6) Per il fronte del Sì, guidato dall'ex sindaco di Londra Boris Johnson e da Nigel Farage, leader del partito populista Ukip, uscire dall'Europa consentirebbe invece al Regno Unito di ritrovare supremazia economica e politica, senza più dover sottostare a imposizioni e accordi troppo vincolanti.

7) Stando ai sondaggi, i fautori della permanenza in Ue sarebbero attestati al 54 per cento. Secondo gli osservatori, però, la partita è delicata e resterà in bilico fino all'ultimo.
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