Questa notte, al termine di un vertice-fiume tenutosi a Bruxelles, i capi di Stato dell’Unione europea hanno trovato un'intesa con la Turchia sul piano per affrontare l'emergenza profughi.

L'accordo, che verrà perfezionato nei prossimi giorni, è incentrato su alcuni punti chiave, come il rimpatrio dei migranti economici che sono adesso in Grecia, il contrasto ai trafficanti di uomini, e la risoluzione della crisi umanitaria che vivono i profughi in Turchia, Libano, Grecia e Italia.

Tutto questo, ovviamente, avrà dei costi per l'Ue e, dunque, per il nostro Paese.

Eccoli, illustrati in 4 punti.

1) ALLA TURCHIA 6 MILIARDI DI EURO

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e al premier Ahmet Davoutoglu hanno chiesto e ottenuto un aiuto finanziario di 3 miliardi di euro concesso loro dal consiglio europeo del 3 febbraio. La quota italiana sarà di 224,9 milioni di euro.

Nel corso dell’incontro di ieri il presidente della commissione europea, Jean-Claude Junker, ha parlato di altri tre miliardi di aiuti alla Turchia per far fronte alla crisi umanitaria che vive con 2,5 milioni di migranti sul proprio suolo e per contrastare la tratta di esseri umani dal suolo turco a quello greco. Se l’emendamento al bilancio dovesse passare nel prossimo consiglio europeo di marzo allora l’Italia vedrebbe raddoppiare il suo conto a circa 450 milioni di euro.

2) 700 MILIONI PER LA ROTTA BALCANICA

Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, la scorsa settimana ha visitato i paesi membri della Ue che compongono la rotta balcanica, quel tragitto che molto spesso i migranti percorrono a piedi e che porta dalla Grecia alla Germania. Diverse centinaia di migliaia di persone la hanno percorsa lo scorso anno, generando caos e criticità. Per far fronte a questa emergenza la Ue ha deciso di stanziare 700 milioni di euro, la maggior parte dei quali andranno alla Grecia. Il costo extra per l’Italia non ci sarà, questi soldi sono già a bilancio e vengono stanziati secondo il principio di solidarietà stabilitio dall’articolo 101 del Trattato europeo di funzionamento. Dunque niente oltre la quota di circa 14,4 miliardi di euro versati dall’Italia a Bruxelles.

3) I COSTI DI FRONTEX

L’agenzia europea per le frontiere aveva un costo nel 2014 di 97 milioni di euro. I suoi costi operativi sono però passati da 62 milioni del 2014 ai 111 milioni del 2015. Il budget accordato dall’Unione Europea è passato dai 97 milioni del 2014 ai 140 del 2015. Il motivo risiede nell’intervento dell’agenzia europea con l’operazione Poseidon. Anche questi non rappresentano un costo extra per l’Italia, che contribuisce a finanziarlo con la quota di partecipazione all’Unione Europea.

4) DALL'ITALIA OLTRE 500 MILIONI

Come detto, il costo delle politiche europee per l’Italia è di 450 milioni di euro, ma a questi vanno sommati le partecipazioni di budget al funzionamento dell’Unione. 70 milioni della rotta balcanica e gli otto milioni per Frontex si arriva a oltre 500 milioni di euro.

Edoardo Garibaldi
© Riproduzione riservata