Da ragazzo faceva il fabbro ed era diventato quasi famoso per le sue scritte lungo le strade di mezza Sardegna: "Io proprio io perché".

Frase vergata ovunque in nero, in rosso, in bianco, come gli capitava. Forse era un modo per protestare contro quegli anni difficili. Di sicuro, Rossano Murgia, oggi 58enne di Sinnai, quartiere Santa Vittoria, con quell'"Io proprio io perché", si era fatto una bella fama di grafomane, simpatico, un po' spensierato con i suoi anni di allora.

Oggi Rossano Murgia è un apprezzatissimo scrittore. Con casa editrice a Roma, Napoli, Lecce.

Un po' ingrassato, ancora personaggio, amico di tutti, ha iniziato a scrivere, questa volta sulla carta, non più sui muri. Nelle sue prime opere, si è persino lasciato andare in una delicata ricerca amorosa. Sognava per compagna una bella e giovane Pellerossa americana.

"Se fosse arrivata non sarei stato capace di mantenerla. Ero senza lavoro e senza reddito". Così scrive i primi sei libri. Poi continua a scrivere, tanti altri libri pubblicati da diverse case editrici. "Scrivo perché mi piace e per guadagnare. Chissà se diventerò anche ricco".

Così Rossano Murgia pubblica: "Le chiacchiere non sono profezie, eppure secondo me...", "Chiederò aiuto a tutte le mafie mondiali per risolvere i problemi dell'umanità", "Io scrivo con la matita pensieri senza logica", "Come lasciarsi cadere in tentazione".

E ancora "Diario di bordo di un ragazzo depresso", "Il generale", "La fine dei grandi colossi nel terzo millennio". Spesso e volentieri descrive se stesso. Da leggere un grosso volume sulla "Storia di un adolescente diventato uomo con la sigaretta". Che poi è lui.

"Spesso - dice Rossano Murgia - con la sigaretta in bocca affogo la mia solitudine. Scrivere è la mia vita. Oggi ho 58 anni, sicuramente scrivere mi aiuta. Sono felice a mio modo. Scrivo, non cerco nulla, mi risulta che i miei libri piacciono. È bello raccontare".
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