Le piccole bugie dette a fin di bene possono darci una mano in caso di situazioni complicate… ma, attenzione, bugie e verità celate possono spesso creare realtà parallele che possono sfuggire al nostro controllo. Questo è ciò che sta succedendo a me, una ragazza di 24 anni che continua a mentire. <<Partirò a Jesolo il 25 agosto e non l’ho detto ai miei genitori>>. I silenzi nascondono tratti di carattere e attitudini che non ci aspettiamo. Così, col tempo, preferiamo rifugiarci nelle cose non dette per paura dei giudizi altrui e col timore di non essere compresi. E non c’è nulla di male, chi sosterrebbe il contrario? Se cogliamo le occasioni che la vita ci offre, affrontandole di petto, da soli, lasciando il resto del mondo fuori. Perdiamo il nostro tempo a immaginare le reazioni del prossimo quando l’unica cosa che conta è quello che noi vogliamo, il percorso che scegliamo e la meta che intendiamo raggiungere. Non è paura, è un sottile velo che separa l’essenziale dal superfluo e mostra ai loro occhi solo ciò che è importante; la “perfezione” di un figlio, l’immagine riflessa della loro giovinezza, i traguardi che hanno già tagliato in passato o che neppure loro sono riusciti a focalizzare.

Per questo non l’ho detto, non è un vanto, non è una vergogna. È una parentesi costruita per me, discutibile ma necessaria.

Prendete questo così com’è.

Valentina Vallascas
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