Ha scelto la pietra con cura, poi l'ha lavorata con pazienza incidendoci sopra il numero dei giovani del suo paese che hanno perso la vita durante la Prima guerra mondiale.

Lo scultore Gianni Marongiu ha realizzato un'opera che ricorderà per sempre il tributo di sangue pagato dai soldati capoterresi durante il conflitto del '15-'18. L'opera, commissionata dal Comune di Capoterra, che ne farà dono a quello di Biella, andrà ad aggiungersi a tutte quelle realizzate per formare una strada lastricata dove compariranno i numeri dei caduti di ogni città e paese d'Italia.

Sulla pietra di Capoterra, accanto a un elmetto, è stato scolpito il numero 41: tanti sono i soldati capoterresi che persero la vita nel primo conflitto di dimensioni planetarie.

"Per me è stato un grande onore - racconta Gianni Marongiu - , realizzare un'opera che ricordi i giovani di Capoterra chiamati al fronte e mai tornati, mi riempie di orgoglio. Non ci sono i loro nomi scolpiti, ma in quel numero c'è la storia di tutti quei poveri ragazzi".

Il sindaco, Francesco Dessì, spiega le ragioni dell'adesione del Comune a questa iniziativa.

"Il numero delle vittime incise su quella pietra fa capire quanto fu alto il tributo pagato da Capoterra, che allora non era che un piccolo paese - dice Dessì -. In quella guerra, oltre a morire 41 ragazzi capoterresi, tanti altri rimasero invalidi. Abbiamo deciso di inviare la nostra pietra affinché il numero dei nostri morti possa essere ricordato insieme a quello di tutti gli altri Comuni d'Italia: un modo per condannare gli orrori della guerra, e non dimenticare quanta sofferenza sia in grado di arrecare agli esseri umani".
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