Quindici ettari di verde e quel mistero nascosto nel ventre della terra, sotto il colle di Monte Urpinu e lo stagno di Molentargius, che solo ora, a 87 anni dalla nascita del Deposito carburanti dell'Aeronautica militare e a dieci dalla sua chiusura (era l'agosto del 2007 quando passò dalla Difesa al Demanio dello Stato e poi alla Regione), potrà essere scoperto dai cagliaritani. Restituito, almeno in parte, alla società civile e alla città.

LE SCELTE - ServitĂą militare oggi dismessa dove il carburante destinato ai caccia e scaricato dalle navi cisterna a Su Siccu, finiva in questo impianto militare dopo un lungo viaggio in un complesso sistema di tubazioni.

Da qui, sempre attraverso enormi condotte, correva verso gli aeroporti di Decimomannu e Elmas.

I SERBATOI - Queste immense gallerie di cemento armato e altrettanto gigantesche cisterne in acciaio lunghe ognuna fino a cinquanta metri, scavate per chilometri nel sottosuolo per ospitare l'oleodotto segreto e un interminabile reticolo di tubi e labirinti, potranno essere aperte e visitate.

AccadrĂ  tutto domenica, dalle 9 alle 18, quando le guide dell'associazione Sardegna Sotterranea prenderanno per mano i visitatori (prevista una presenza massima di 600 persone) per far loro scoprire questi "monumenti sotterranei" senza piĂą stellette.

Con loro, i giovani studenti ciceroni del liceo Michelangelo.

SarĂ  invece la societĂ  Ucnet di Elmas a garantire un sistema di illuminazione per favorire i visitatori e le guide nell'attraversamento delle gallerie dominate dal buio assoluto.

IL MARESCIALLO - Paolo Erasmo è stato uno dei militari dell'Aeronautica che nella base ha lavorato per parecchi anni: dal 1986 al 2007, anno del suo pensionamento ma anche del definitivo smantellamento dell'impianto.

"Nei quindici ettari ci sono ben quattromila metri quadri di fabbricati ma, soprattutto, un vasto sistema di cunicoli e gallerie. Complessivamente il deposito contiene ventidue cisterne: quattordici sono i serbatoi piĂą vecchi, otto quelli installati negli anni Ottanta", racconta Erasmo. SarĂ  anche lui una delle guide che questo fine settimana accompagneranno i cagliaritani sotto Monte Urpinu per visitare la "cittĂ  sommersa".

"SarĂ  la prima apertura ufficiale di questo bene demaniale sconosciuto ai piĂą, un'ex servitĂą militare di grande valore ambientale ma anche storico", spiega Marcello Polastri, presidente dell'associazione Sardegna Sotterranea che ha avuto dalla Regione l'autorizzazione a promuovere e gestire l'apertura di questo monumento sotterraneo.

I NULLA OSTA - Sono stati i volontari dell'organizzazione a preparare la zona per accogliere i visitatori.

Un lavoro di pulizia e messa in sicurezza dei punti piĂą a rischio che ha comportato giorni di impegno.

Una curiosità: durante il sopralluogo e una delle ultime esplorazioni per scegliere le aree visitabili, all'ingresso di un antico sotterraneo gli speleologi hanno rinvenuto un grosso favo di api carico di miele (circa 15 chili) che un apicoltore ha provveduto a recuperare insieme agli insetti. Un secondo favo è stato invece trovato in un altro angolo del parco dei carburanti.

LA RICONVERSIONE - Insomma, se la visita guidata di domenica (si replica il 29 ottobre) aprirĂ  per almeno un giorno il parco-deposito, resta il sogno di un vero e proprio riutilizzo di questa parte della cittĂ  oggi del tutto inutilizzata.

Andrea Piras

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