Positivo all'alcol-test, ma non per colpa di un bicchiere di troppo. A far salire il livello dell'etilometro erano stati i farmaci che l'automobilista stava prendendo in quel periodo per un grave mal di denti. Per queste ragioni il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Oristano, Anne Cecilie Pinello ha assolto Mario Are, 30 anni allevatore di Santu Lussurgiu.

I fatti risalgono al settembre 2011: l'allevatore era stato fermato per un normale controllo dagli uomini della polstrada e dai carabinieri. Sottoposto alla prova del palloncino, era risultato positivo al test. A quel punto per Mario Are (assistito dall'avvocato Gennaro Di Michele) era scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Il Gip ha accolto la richiesta di assoluzione della difesa. Il legale è riuscito a dimostrare che non basta l'alcoltest per accertare se una persona è effettivamente ubriaca. Con una perizia tecnica è stata dimostrata la necessità di accertamenti scientifici quando si è in presenza di una persona con gravi patologie, tanto più se assume farmaci particolari che possono influenzare il risultato del test. Come accaduto proprio a Mario Are che nel settembre 2011 soffriva di un grave ascesso dentale e stava assumendo antibiotici, atidolorifici e faceva sciacqui con forti collutori e addirittura acquavite mischiata ad aceto.

L'istruttoria ha dimostrato, inoltre, che in questi casi gli agenti possono essere tratti in inganno da comportamenti che in prima battuta potrebbero essere collegati all'assunzione di bevande alcoliche. In realtà sono comportamenti dovuti all'assunzione di determinati farmaci che possono influenzare l'umore e causare uno stato d'ansia tale da far sembrare le persone ubriache anche se non si è bevuto.
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