Il comune ogliastrino di Jerzu ha deciso di negare, d'ora in poi, i propri spazi all'associazione scout Agesci dopo aver appreso delle linee guida contro le persone omosessuali. Lo ha fatto, con un comunicato alla stampa e una nota su Facebook, l'Assessorato comunale del Turismo, Cultura, Sport e Spettacolo, Politiche Giovanili e Servizi per l'Infanzia.

"Il Comune di Jerzu, ormai da diversi anni, concede ai gruppi scout di tutte le provenienze la possibilità di praticare attività all'interno dei propri confini comunali negli spazi all'aria aperta e in particolare nella località rurale di Sant'Antonio, mettendo a disposizione le proprie strutture e servizi - ha spiegato l'ente locale - questo poiché scopo dello scautismo, fondato sul volontariato, è l'educazione dei giovani a un civismo responsabile mediante lo sviluppo delle proprie attitudini fisiche, morali, sociali e spirituali. Ma dopo aver letto, ad esempio, su 'La Repubblica' e 'Corriere della sera', che negli atti ufficiali e nelle ultime conclusioni del seminario di novembre dell'Agesci emergerebbero considerazioni e linee guida quali: i capi gay sarebbero un problema poiché potrebbero turbare e condizionare i giovani, e si paragonano le adozioni dei bambini da parte dei gay e la tortura; si vieta il coming out ai capi scout; e addirittura in caso di orientamento omosessuale si suggerisce il ricorso allo psicologo", il Comune ha deciso di prendere provvedimenti.

"In rappresentanza dell'Amministrazione comunale", ha sottolineato l'assessore Gianluigi Piras "esprimo tutto il nostro sdegno e disappunto per quanto emerso dalle linee guida, e per questo non sono concedibili gli spazi pubblici ai gruppo scout dell'associazione, salvo apposita comunicazione del singolo gruppo scout, richiedente la concessione, a dissociarsi e a non applicare le linee guida indicate negli atti del seminario".
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