A parte una gran dose di spavento, tutto si è risolto nel migliore dei modi e già ieri i 33 passeggeri del volo Ig1678 sono rientrati in Sardegna. Quindici sono saliti sul Napoli-Linate per poi imbarcarsi per Cagliari (12) od Olbia (3). Gli altri 18 hanno deciso di aspettare il volo diretto partito da Capodichino alle 16,10 e atterrato puntuale a Elmas.

IL VOLO DELLA PAURA Napoli-Cagliari è l'ultima tratta di domenica del jet pilotato da Gabriele Casacci. Non ha i serbatoi pieni e a bordo ci sono solo 33 passeggeri, due fattori certamente positivi per la sicurezza, meno per gli incassi della società. Dopo aver lasciato la piazzola di parcheggio, rulla al punto attesa. Sono da poco passate le 20. Viene autorizzato al decollo. L'Md82 inizia la salita. Quando l'aereo è sul Golfo due rumori sinistri accompagnano l'accensione in cabina delle spie delle pressioni idrauliche del motore destro. Casacci e il suo copilota non perdono tempo: dichiarano lo stato di emergenza. Gli assistenti di volo si preparano a un atterraggio forzato. L'Ig1678 ha la precedenza su tutti gli altri velivoli del circuito aeroportuale. Passano 13 interminabili minuti e i due piloti riescono a portare a termine con successo un atterraggio con il solo motore sinistro. «Questo evento si è svolto nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza», precisano i vertici della compagnia aerea. «I passeggeri sono stati ospitati in un hotel e riprotetti sui voli successivi». Ieri mattina un motore di ricambio è stato imbarcato dal porto di Olbia diretto a Napoli. Un giorno per la sostituzione e già domani l'I-Smev potrebbe tornare in linea di volo. Ingenti i danni, coperti da assicurazione. Sostituire un apparato di propulsione costa diverse centinaia di migliaia di euro. «I Fod ( Foreign object damage , danno provocato da oggetti estranei) interessano lo 0,05 per cento dei decolli e degli atterraggi. Cifre significative», affermano da Olbia.

LO SBARCO Alle 17,10 di ieri la porta a vetri della zona sterile dell'aeroporto di Elmas si apre al passaggio dei primi passeggeri in arrivo da Napoli. A bordo c'è anche qualcuno che domenica ha vissuto la poco invidiabile esperienza di un'avaria in volo e di un atterraggio d'emergenza. Sarà che 24 ore sono sufficienti per somatizzare la paura, sarà che Meridiana - almeno in quest'occasione - ha fornito tutta l'assistenza necessaria, ma non c'è differenza tra chi era sul volo di avant'ieri e gli altri occupanti del jet. «Domenica eravamo già alti quando abbiamo sentito un rumore sordo», racconta Antonio Falco, 32 anni di Napoli, ma abitante a Nuoro. «Dopo pochi secondi un nuovo boato. Abbiamo perso quota, si sentiva chiaramente il rumore dell'attrito di parti metalliche nel motore. Certo, abbiamo avuto paura, ma l'equipaggio ha fatto egregiamente il proprio dovere». Donatella Casula, 32 anni, di San Gavino, ha vissuto un'esperienza indimenticabile. «Pensavo di precipitare. C'erano altre ragazze, qualcuna ha urlato dalla disperazione. Poi tutto si è concluso nel migliore dei modi». «I piloti sono stati pronti all'evenienza», afferma Rosanna Concas, 54 anni, di Cortoghiana. Salirà di nuovo su un aereo? «Senza dubbio».

L'EQUIPAGGIO Su unionesarda.it molti i commenti negativi sugli Md82, aerei poco economici e molto rumorosi. Mezzi condotti da piloti sempre all'altezza della situazione, ma troppo spesso criticati senza ragione. In epoca di globalizzazione, soprattutto del trasporto aereo, la sicurezza è il valore aggiunto delle compagnie aeree.

ANDREA ARTIZZU
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