Per il professor Antonio Pinna, direttore dell'unità operativa Trapianti di fegato e multiorgano del Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna, non c'è differenza tra le sette vite salvate da lui e dagli altri medici che in 24 ore, dalle tre del mattino di ieri alla stessa ora di oggi, hanno eseguito sette trapianti in contemporanea. Ma fa notizia il sedicenne di Ancona, arrivato a Bologna la scorsa settimana in fin di vita per un gravissimo trauma stradale, a cui sono stati trapiantati sei organi. Il trapianto multiviscerale, eseguito dallo stesso Pinna, ha interessato fegato, stomaco, pancreas, duodeno, intestino, colon ed è stato fatto un intervento anche sull'aorta. Ora il giovane è in buone condizioni. I sette pazienti sono tutti ricoverati in terapia intensiva e il decorso post-operatorio è regolare.

I MAGNIFICI SETTE - Per il prof. Pinna, questi trapianti sono "i magnifici sette". "E' stata una cosa bellissima. Ci ha ucciso fisicamente, ma è stata bellissima", commenta il professore. Pinna - che prima di arrivare al S.Orsola ha diretto il Centro Trapianti di Miami ed è un'autorità riconosciuta a livello internazionale - è felice: "Si sono salvate un sacco di persone". "Questo è stato possibile perché ci sono i donatori, perché c'è un sistema che funziona", aggiunge il medico. Che ringrazia tutti, dopo la grande fatica. Rivolge un grazie particolare all'ospedale "che non ci ha negato nulla - racconta - neanche il vitto in sala operatoria". Questi i trapianti eseguiti in 24 ore: uno di fegato e uno multiviscerale (i sei organi) eseguiti dal prof. Antonio Daniele Pinna, direttore dell'unità operativa Trapianti di Fegato e Multiorgano insieme ai collaboratori Matteo Ravaioli e Matteo Cescon; due di cuore, eseguiti rispettivamente dal prof. Giorgio Arpesella e dal prof. Piero Maria Mikus dell'Unità Operativa di Cardiochirurgia diretta dal prof. Roberto di Bartolomeo; tre di rene, eseguiti dal dott. Fausto Catena e dal prof. Giovanni Fuga dell'Unità operativa diretta dal prof. Pinna. Direttamente coinvolto lo staff anestesiologico del prof. Guido Frascaroli - Unità Operativa di Anestesiologia e Rianimazione, prof. Gerardo Martinelli. Hanno contribuito a questo risultato cinque equipe chirurgiche formate da venti infermieri di sala operatoria e venti chirurghi, oltre agli operatori di tutti i servizi coinvolti nella complessa procedura prevista per l'espianto e l'esecuzione dei trapianti.

LA SPECIALIZZAZIONE NEGLI USA - Antonio Pinna, 54 anni, è tornato in Italia 10 anni fa dagli Stati Uniti. La tecnica del trapianto multiviscerale è stata messa a punto al Jackson Children's Hospital di Miami in Florida, diretto da Andreas Tzakis, dove lo stesso Pinna ha lavorato per diversi anni. Nato a Roma nel 1956, Pinna si laurea in Medicina specializzandosi in chirurgia. Nel giro di alcuni anni diventa professore associato di chirurgia digestiva all'Università di Cagliari. Poi, nell'89, prende un aereo per gli Stati Uniti. Destinazione l'University Medical Center di Pittsburg dove c'è un maestro dei trapianti come Thomas Starzl e dove vi sono altri italiani che si sono appassionati alla disciplina trapiantologia come il professor Ignazio Marino. E' nella città della Pennsylvania che Pinna inizia la sua attività. Nel 1997 viene chiamato come Associato di Chirurgia all'Ospedale di Miami lavorando fianco a fianco con lo specialista dei trapianti dei bambini Andreas Tzakis. Quì apprende le tecniche e le metodologie degli interventi multiviscerali. Dopo tre anni Pinna rientra in Italia prima a Modena e poi a Bologna dove dà un impulso decisivo all'attività trapiantologica.
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