Pochi giorni prima di morire, la missionaria di Sinnai è stata raggiunta dall'anziana madre, Bonarina. Un momento dolcissimo. Oggi nella comunità dell'"Alianza" a San Paolo si svolgerà il funerale Paola Olla ha vissuto per oltre dieci anni nelle favelas della periferia della metropoli brasiliana. Nella regione nord, tra poverissime casupole in legno, strade polverose e nella miseria più profonda. Qui le baraccopoli sono spuntate come funghi in un clima di violenza. Sino al 2000 il compito di Paola è stato soprattutto quello di incontrare i 'meninos de rua' (i bambini di strada ) ma anche i 'povo de rua' (adulti di strada ). Per conoscerli, costruire amicizia, evangelizzare, portare una parola d'amore. Nel gennaio del 2001, il cardinale di San Paolo, monsignor Claudio Hummes, ha affidato al gruppo di 'Alleanza di misericordia' cui faceva parte Paola, la cura di Taipas, una regione poverissima della periferia di San Paolo: «Trentamila abitanti», raccontava Paola Olla, «ridotti nella miseria più profonda. E, qui, come per miracolo, sono spuntate le prime case-famiglia dove i consacrati accolgono e vivono con i meninos de rua. Il nostro obiettivo», diceva suor Paola, «è quello di raggiungere gli ultimi, i più poveri annunciando l'amore di Dio. Per questo, ci siamo divisi in èquipe. Una esperienza davvero meravigliosa. Dio ci chiama a scendere nell'inferno, fra storie tragiche, di abbandono, di violenza. Con un solo obiettivo: cercare il riscatto di tanti fratelli e di restituire loro la dignità di figli di Dio».
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