Su 659,2 milioni, infatti, le risorse disponibili sono solo 185,1 milioni: 16,3 milioni del fondo di solidarietà dell'Ue, 20 milioni statali da cui sono stati peraltro detratti i costi dei soccorsi, 50,8 milioni dell'Anas, 52 milioni di risorse regionali, 40 milioni del fondo comunitario per l'agricoltura-Feasr e 5,9 milioni dall'accordo di programma Regione-Ministero dell'Ambiente. E la parte del leone per i contributi l'ha fatta la Regione, mentre il governo è rimasto a guardare, tanto che il governatore Francesco Pigliaru, ad un anno dal ciclone Cleopatra che ha causato 19 vittime e danni in 82 comuni, vuole vederci chiaro. "Credo sia giunto il momento di chiedere allo Stato come sono state affrontate le varie emergenze che si sono succedute in Italia in questi anni e indipendentemente dalle promesse fatte capire se la Sardegna è stata trattata al pari delle altre regioni - ha spiegato in una conferenza stampa con gli assessori dell'Ambiente e dei Lavori Pubblici, Donatella Spano e Paolo Maninchedda, convocata per fare il punto sugli interventi post disastro - I 200 milioni promessi sono assolutamente pochissimi e se gli altri ne avessero presi di più sarebbero ancora di meno. C'è un problema di cifra assoluta e un problema di equità, ma ho bisogno di ragionare su dati seri - ha spiegato il governatore - ciononostante siamo determinati per cercare di ottenere quello che è stato promesso".

LA MANO DELLA REGIONE - Nel frattempo la Regione, che ha già attivato il centro funzionale decentrato di Protezione civile e impegnato risorse per circa 46 milioni di euro per interventi urgenti e mitigazione del rischio idrogeologico, sta mettendo mano a all'attivazione di un fondo speciale per le emergenze regionali, dove confluiranno da subito i 550 mila euro donati dalla Provincia di Bolzano. "Le alluvioni - ha sottolineato l'assessore Maninchedda - non sono di una Giunta piuttosto che di un'altra. Oggi - ha annunciato - stiamo concludendo le procedure riguardanti altre due alluvioni, quella di Villagrande Strisaili del 2004, con sei progetti per circa 14 milioni e appalti da aggiudicare entro dicembre, e Capoterra del 2008, con 51 milioni sul piatto. In questo caso ci sono problemi per le procedure di autorizzazione più complesse - ha detto il titolare dei Lavori pubblici - Nel frattempo è in atto il censimento dei canali tombati per i quali immaginiamo di intervenire con il piano delle infrastrutture nella Finanziaria 2015 (oltre 500 mln, ndr)".

FRONTE UNITO CONTRO RENZI - Una "ribellione unitaria contro un Governo avaro con la Sardegna". L'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci (Fi), sulle risorse per il post alluvione chiede alla Giunta regionale di superare gli schieramenti: "Renzi, come il suo predecessore Letta, non mantiene gli impegni promessi all'indomani dell'alluvione del 2013 e più volte ribaditi durante le passerelle dei ministri e dei sottosegretari". "La ricognizione compiuta dal commissario straordinario - prosegue Cappellacci - si è conclusa con una stima di un fabbisogno di oltre 650 milioni di euro. Mentre la Regione si è attivata subito, stanziando 24 milioni prima, poi altri 56 dei Lavori Pubblici ed ulteriori 60 con l'ultima Finanziaria approvata nella scorsa Legislatura, quelle del Governo sono rimaste quasi totalmente parole. Nei 12 mesi trascorsi dai tragici eventi del 2013, Renzi ha governato per nove mesi. Per questo non può pensare di liberarsi con il solito metodo collaudato di dare la colpa a Regioni ed enti locali. Venti anni fa gli attuali amministratori non c'erano, ma forse c'era già qualche burocrate romano e forse sono le stesse persone che con il perverso meccanismo del patto di stabilità bloccano perfino le risorse già stanziate. E' un meccanismo demenziale: coloro i quali non stanziano le risorse o le bloccano poi quando succede qualcosa puntano il dito verso chi ha chiesto invano di poterle utilizzare". Secondo Cappellacci, "nel frattempo, però, il Governo trova i soldi per Roma Capitale e per l'Expò milanese: solo nella legge di stabilità hanno stanziato altri 150 milioni, che vanno ad aggiungersi alle palata di denaro già versate in precedenza".

PILI - "La commissione Bilancio ha ammesso l'emendamento sull'alluvione in Sardegna del 18 novembre 2013 inizialmente escluso. E' l'unico presentato e quindi si dovrà votare con una copertura di 100 milioni di euro e l'esclusione dal patto di stabilità di tutte le opere di Regione e Comuni". Lo annuncia il deputato di Unidos Mauro Pili, che aveva presentato il provvedimento. "Potranno essere esclusi dal patto di stabilità anche i fondi provenienti da donazioni - aggiunge l'ex governatore lanciando un appello affinchè altri parlamentari sardi sottoscrivano l'emendamento - Dopo un anno non servono ordini del giorno inutili ma fatti concreti. In queste ore - sottolinea Pili - inizia la battaglia parlamentare sulla legge di stabilità e ognuno si dovrà assumere le proprie pubbliche responsabilità".
© Riproduzione riservata