Ma sono stati filmati, a loro volta, dal Corpo Forestale mentre lanciavano uno degli inneschi. In manette padre e figlio di Capoterra: Giovanni ed Emilio Deidda, rispettivamente di 54 e 27 anni. Indagato anche il fratello di Giovanni Deidda.

Gli uomini del Corpo forestale sono riusciti ad individuare così gli autori di undici incendi dolosi appiccati tra Capoterra e Poggio dei Pini, a una ventina di chilometri da Cagliari, dal 2011 alla scorsa estate. I due, definiti piromani seriali, sono accusati di incendio boschivo. Le indagini sono partite lo scorso anno, concentrandosi nella zona di Capoterra dove nel corso del tempo erano stati appiccati numerosi roghi, alcuni molto pericolosi visto che erano vicino ad abitazioni e attività commerciali. Grazie ad intercettazioni telefoniche, ambientali, appostamenti e utilizzo di telecamere piazzate nei luoghi in cui erano stati appiccati gli incendi, i forestali hanno concentrato l'attenzione sui due. L'ultima conferma è arrivata il 16 luglio scorso quando padre e figlio sono stati filmati mentre lanciavano un ordigno incendiario, uno zampirone acceso, in una collina tra Capoterra e Poggio dei pini, lo stesso luogo in cui l'anno prima quasi nella stessa data avevano appiccato un rogo. I due ieri sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare e adesso si trovano in carcere. Hanno confessato due dei roghi, ma non gli altri nove. Nel corso delle intercettazioni telefoniche gli investigatori hanno anche scoperto che i due volevano mettere a segno un attentato ai danni di uno degli agenti della Forestale della Stazione di Capoterra: volevano incendiargli l'auto.

OMERTA' - È stata un'operazione lunga e complessa, resa ancora più difficile dalla mancanza di collaborazione dei cittadini. Molti sapevano di quegli incendi ma nessuno ha detto nulla. Questa è una cosa che ci dispiace molto, nessuno ha avuto senso civico, adesso speriamo che qualcuno si faccia avanti". Lo ha detto il Comandante regionale del Corpo forestale, Gavino Diana, commentando l'operazione che ha portato all'arresto di Giovanni ed Emilio Deidda, padre e figlio ritenuti responsabili di undici incendi messi a segno tra il 2011 e il 2014 tra Capoterra e Poggio dei pini. I due in tre anni hanno innescato roghi che hanno distrutto centinaia di ettari di macchia mediterranea e bosco. Ma secondo gli investigatori potrebbero essere responsabili di altri incendi, così come potrebbero essere coinvolte altre persone. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state richieste dal Pm Gaetano Porcu e firmate dal Gip Giuseppe Pintori. Le misure si sono rese necessarie per pericolo di reiterazione del reato, per la possibilità di un attentato ai danni di un agente del corpo forestale e per inquinamento delle prove. I due, infatti, hanno cancellato i filmati e le foto dei loro raid incendiari e degli ordigni. Foto che avevamo mandato anche ad altre persone che sono state contattate da padre e figlio proprio per far sparire le immagini. I raid dei due piromani seriali, secondo quanto accertato dalla Forestale, hanno messo in pericolo la collettività. Per spegnere le fiamme sono dovute intervenire complessivamente 253 persone tra vigili del fuoco, Forestale, protezione civile ed Ente foreste, 76 mezzi, 16 elicotteri e due Canadair. Nel 2014 il Corpo forestale ha denunciato 17 persone per incendio colposo, 9 per roghi dolosi. Tre le persone arrestate.
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