La Qatar Foundation Endowment si è data tempi stretti - si parla di fine ottobre - per scegliere l'area dove realizzare il nuovo ospedale gallurese in collaborazione con il Bambin Gesù ma i tempi della procedura per la cessione dello stabile tra commissari e banche potrebbero non essere così celeri. Non solo: il prezzo d'acquisto indicato finora e i diversi problemi, accertati anche di recente in alcuni sopralluoghi, sul rifacimento dell'interno rispetto ai nuovi standard di sicurezza fanno pensare ad una decisione che è ormai nell'aria. Dopotutto le soluzioni alternative all'aerea dell'ex San Raffaele non mancano. "Stiamo dialogando con la Asl e con il Comune, ma ci sono anche aree vaste che i privati ci metterebbero a disposizione - spiega all'ANSA Lucio Rispo, manager italiano della Qfe - non solo con l'opzione dell'acquisto, ma anche in donazione alla Fondazione". E davanti ad un'area magari regalata perchè spendere soldi per una struttura tutta da rifare? "Per ora noi siamo terzi rispetto alla trattativa - chiarisce Rispo - ma i tempi che ci siamo dati sono agli sgoccioli". Nel frattempo la programmazione va avanti, soprattutto con la Asl, per avviare dall'1 marzo 2015 i primi servizi di eccellenza nel territorio, con uno sguardo "tecnologico" aperto al mondo. Ecco che allora si è pensato alla telemedicina "che servirà l'area di Olbia ma anche altre aree in accordo con l'assessorato regionale della Sanità - sottolinea il manager - sarà un polo che potrà fornire un servizio anche all'estero. Annunceremo, infatti, anche un accordo con una grande azienda italiana che sarà nostro partner tecnologico in questo settore". Un'altra eccellenza punterà alla prevenzione del tumore al seno con la creazione di una Breast Care Unit sfruuttando le nuove tecnologie fornite dalla partnership con la General Electric Healthcare. Infine potrebbe essere avviato anche un ambulatorio pediatrico "sul quale, però, stiamo ancora discutendo", afferma Rispo.
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