"A Mont'e Prama 60mila reperti"Scoperta dell'Università di Cagliari
Parla Gaetano Ranieri, docente di geofisica applicata nell'Università di Cagliari. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA.Le sorprese sotto il suolo di Mont’e Prama non sono ancora finite: a pochi metri di profondità c’è quasi certamente una grande costruzione, e poi un terzo gigante, simile agli ultimi due. A dirlo è Gaetano Ranieri, che insieme alla sua squadra di sei persone ha visto in anteprima le tracce delle statue grazie al georadar dell’Università di Cagliari. Loro le chiamano "anomalie", e nei sei ettari di scavi sono migliaia. "Circa sessantamila", dice Ranieri. "Mont'e Prama a mio parere è la più grande scoperta archeologica nel Mediterraneo occidentale negli ultimi cinquant'anni".
Il lavoro dell'Università di Cagliari è distribuito in due fasi: la prima sul campo, con il georadar, la seconda a tavolino, in cui vengono analizzate queste radiografie del sottosuolo. Sotto il suolo potrebbe esserci i resti di un edificio, grande decine di metri. Un nuraghe, o forse una costruzione ancora più antica.