La Commissione europea "continua a seguire da vicino la situazione del virus della lingua blu (BT)" in Italia e in particolare in Sardegna, colpita nel 2000 da "una gravissima epidemia". E' quanto riferisce il commissario Ue alla Salute, Tonio Borg, rispondendo ad un'interrogazione di Giulia Moi, eurodeputata dei Cinque Stelle, che chiedeva a Bruxelles di verificare "quanto accaduto nell'ultimo decennio" anche alla luce delle inchieste sull'uso del vaccino in Sardegna.

"L'utilizzo dei vaccini - afferma Borg - è pienamente sostenuto dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Nell'ultimo decennio l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha ridotto le tariffe per le domande di autorizzazione all'immissione in commercio dei cosiddetti vaccini inattivati contro il virus BT, il cui uso, una volta disponibili, è stato agevolato anche dalla recente revisione delle norme Ue sul controllo" del virus. Secondo la Commissione europea "questi vaccini, che si sono rivelati più sicuri, nel corso degli ultimi anni sono stati utilizzati con successo in molti Stati membri, tra cui l'Italia".

Sull'ipotesi di un piano d'azione ad hoc per aumentare i controlli nell'Ue, il commissario europeo alla Salute afferma che l'esecutivo Ue fornisce già "un sostegno finanziario sistematico" all'Italia "per l'attuazione dei programmi di sorveglianza e controllo del virus" della lingua blu. Inoltre la normativa proposta sulla salute degli animali "attribuisce una grande importanza alla sorveglianza delle malattie" e un regolamento già in vigore sulle spese relative al benessere degli animali "rappresenta una solida base giuridica per il sostegno finanziario alle attività di sorveglianza, di controllo e di eradicazione (delle malattie)" conclude Borg.
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