Cominciate alle 8 di domenica mattina, si sono concluse intorno alle 11.45 le operazioni di ripristino e pulizia per la rimozione dei dispositivi inerti da esercitazione rinvenuti dopo l'incendio all'interno del poligono di Capo Frasca. L'Aeronautica militare fa sapere che l'intervento è stato ritardato "per consentire in trasparenza agli organi di informazione ed eventuali altri soggetti interessati di constatare di persona lo stato dei luoghi". Il personale dell'Aeronautica ha effettuato il recupero e la classificazione degli oggetti rinvenuti con la presenza e la collaborazione del personale della locale stazione dei carabinieri, documentando fotograficamente l'attività. Il materiale inerte è stato quindi depositato in un sito temporaneo di stoccaggio all'interno del sedime militare. "Da come si può evincere dalle foto - ribadisce l'Aeronautica - il materiale ritrovato e recuperato è inerte e sarà venduto come residuale ferroso secondo vigente normativa".

L'ACCUSA - "Un tappeto di bombe gigantesche, missili da 100 kg conficcati nel terreno. E poi un aereo precipitato di cui nessuno dentro la base dice di sapere niente". Dopo una notte di attesa, sabato il deputato Mauro Pili (Unidos) ha annunciato su Fb, diffondendo anche le foto, di essere riuscito a entrare nel poligono sardo di Capo Frasca per visitare la zone dell'incendio di giovedì. Venerdì aveva cercato di entrare ma non essendo autorizzato era stato bloccato dai carabinieri. "O mi arrestano o entro" aveva detto.

"Quello di Capo Frasca è uno scandalo senza precedenti. Hanno tentato in tutti i modi di nascondere il disastro ambientale e soprattutto di dare un'immagine falsa di quanto succede dentro il poligono militare. Aver divulgato le immagini delle mini bombe e aver nascosto l'area target 5 con l'uso delle bombe ciclopiche è semplicemente vergognoso. Solo uno Stato vigliacco può comportarsi in questo modo". "Si tratta di un scenario apocalittico - ha detto - dove alla devastazione delle fiamme si aggiunge la scoperta di centinaia di missili dispersi in tutta la superficie della punta estrema del promontorio. Ho voluto verificare palmo a palmo la base. Le immagini che mi sono presentate sono agghiaccianti a partire dai missili ciclopici che si sono conficcati sul terreno devastando l'intero patrimonio ambientale". "E' semplicemente vergognoso - ha concluso Pili - che siano state mostrate delle micro bombe e invece sia stata preclusa la visita della zona target più avanzata dove si usa un apparato bellico impressionante. Le fiamme hanno messo a nudo una realtà disarmante che conferma un uso dissennato e inaccettabile della Sardegna da parte dello Stato".

LA REPLICA DELL'AERONAUTICA - Nell'incendio scoppiato all'interno del poligono di Capo Frasca è andata distrutta "una zona ricoperta da sterpaglie da rada vegetazione arborea". Lo rileva l'Aeronautica militare dando conto delle foto scattate in occasione del secondo sopralluogo aereo sull'area interessata dal rogo. Quanto alle foto e alle riprese video postate sul web dal deputato Mauro Pili, "raffigurano - sottolinea sempre l'Aeronautica - dispositivi inerti da esercitazione utilizzati durante le missioni addestrative e non ancora recuperati. Il Reparto si sta predisponendo al recupero degli stessi nell'ambito delle operazioni di ripristino post incendio. Le operazioni termineranno con lo stoccaggio dei rottami ferrosi e lamiere di risulta dalle attività addestrative presso il deposito all'interno del sedime militare già oggetto di visita". L'Aeronautica e il comandante di Decimomannu, Sardone, tengono infine a precisare che hanno "prontamente aperto le porte ai giornalisti" del poligono di Capo Frasca "senza preavviso alcuno e senza porre limitazioni alle aree visitabili, rendendosi disponibili a qualsiasi domanda pertinente agli eventi e allo stato dei luoghi".
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