Grande successo per la giornata di donazioni del sangue organizzata dai rappresentanti di Sap, Sappe, Sapaf e Conapo (che compongono la consulta sicurezza sarda di Polizia) in collaborazione con l'Avis. Un modo per unire un fine nobile alla protesta contro i tagli: "Ci state togliendo il sangue allora noi preferiamo donarlo ai cittadini". I sindacati denunciano una situazione al collasso: "Retribuzione ferme da cinque anni, blocco del tetto salariale e carenza negli organici". Una protesta particolare dunque ma che servirà a una nobile causa: "C'è un continuo bisogno di sangue in Sardegna e per questo abbiamo deciso di portare la nostra voce in piazza". Oggi nel Largo Carlo Felice a Cagliari hanno donato il sangue i componenti di polizia, vigili del fuoco, polizia penitenziaria e corpo forestale.

"Alle famiglie - ha spiegato il segretario regionale del Sap Giancosimo Masala - mancano, a causa del tetto retributivo del 2010, circa 200 euro al mese. Per tutti è uno stillicidio. Il quadro generale? Assistiamo a continui tagli sulla sicurezza con ripercussioni sul turnover e la limitazione delle assunzioni". Il sit-in va avanti anche con bandiere e volantini distribuiti sotto i portici di via Roma: "Non c'è più sangue da spremere - si legge - agli operatori della sicurezza e le ultime gocce preferiamo donarle ai cittadini che ne hanno più bisogno. Vogliano far conoscere a tutti l'assurdità della situazione, urlare a tutti che le donne e gli uomini in divisa stanno dando sangue a uno Stato che non li merita e non li rispetta".
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