Sono 2.653 gli incendi boschivi divampati dall'inizio dell'anno, che hanno bruciato 8.729 ettari di superficie (3.842 ettari di superficie boscata e 4.887 ettari non boscata). Il numero dei roghi presenta un aumento di circa il 50% rispetto all'anno precedente, ma le aree in fumo fanno registrare valori molto bassi sia a confronto con il 2013 (-57%) sia rispetto alle medie stagionali del quadriennio (-81%). Un fenomeno, quest'ultimo, da attribuire in parte alle precipitazioni diffuse che hanno mantenuto un'elevata umidità del suolo e aumentato la massa della vegetazione, incidendo sulla ridotta predisposizione ad espandersi dei focolai di incendio. I numeri sono stati forniti dal Corpo forestale dello Stato. Le regioni più colpite dai roghi sono state finora Sardegna (1.539), Sicilia (236), Puglia (156), Piemonte (152), Calabria (106) e Lombardia (99). La più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco è invece in Sicilia (1.517 ettari). Seguono Sardegna (1.158) e Puglia (448). A difesa dei boschi e per le altre emergenze ambientali, anche nel giorno di Ferragosto, il Corpo forestale dello Stato ha predisposto 20 mezzi aerei, distribuiti in Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Basilicata e Sicilia e 632 pattuglie pronte a intervenire. Dall'1 gennaio al 14 agosto 2014 i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato 63 persone per il reato di incendio boschivo: 61 le persone denunciate a piede libero e 2 le persone arrestate. Nel periodo 2000-2014, sono state segnalate complessivamente all'autorità giudiziaria per incendio boschivo 5.556 persone, di cui 173 tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a misure di custodia cautelare. (ANSA). NE
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