Nel 2013 il numero delle transazioni di edifici destinati ad attività commerciali o amministrative si è ridotto di un ulteriore 17% rispetto al 2012, con circa 800 immobili oggetto di compravendita. La flessione è stata registrata soprattutto nei comuni capoluogo dove il calo delle transazioni ha raggiunto quasi il 30%, mentre è stato del 10% nei centri minori.

I dati resi noti dalla Cna regionale indicano per la Sardegna una flessione nettamente più rilevante rispetto alla media nazionale che si attesta sul -4,6%, ma vi sono anche timidi segnali di ripresa nel settore produttivo. Questo calo arriva dopo una flessione che ha sfiorato il 20% nel 2012 (-18,8%), con il risultato del 2013 il mercato edilizio non residenziale si è ridotto addirittura del 62% rispetto all'anno di picco raggiunto nel 2007.

Il settore degli uffici e quello commerciale risultano i più penalizzati con una riduzione che arriva al 20%, hanno dichiarato Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario regionale della Cna e presidente della Cna Costruzioni, che evidenziano come al calo generalizzato registrato nei comuni capoluogo faccia eccezione Sassari dove le compravendite di negozi e centri commerciali sono cresciute del 5,6%. Oltre alla situazione positiva di Sassari i dati della Cna evidenziano segnali di ripresa per il settore produttivo che nell'isola rappresenta il 15% del mercato immobiliare non residenziale contro il 22% della media nazionale.

"A Sassari nel 2013 nel segmento produttivo è raddoppiato il numero delle compravendite, cresciuto del 5% anche negli altri comuni (Olbia compresa). Nuovo slancio per il settore produttivo anche nei comuni minori dell'oristanese (+31%). La ripresa in queste aree si contrappone alla persistente crisi settoriale a Nuoro, nell'Ogliastra, nel Sulcis, nel Campidano e a Cagliari - hanno aggiunto i responsabili della Cna - ma il saldo complessivo rimane positivo (+3,9%). Questo dato si contrappone alla media nazionale che registra nel 2013 un calo del -4%. Si tratta di un segnale positivo anche se bisognerà vedere cosa accadrà nel corso del 2014 e quali effetti produrrà l'introduzione della Tasi, che si somma all'Imu con riferimento proprio agli immobili destinati ad attività produttive".
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