Per questo edificio, una sentenza del Consiglio di Stato del 16 aprile 2012 aveva annullato una concessione edilizia rilasciata in assenza della previa autorizzazione paesaggistica in prossimità di una zona umida perchè all'interno della cosiddetta fascia di rispetto di 300 metri dalla battigia. Oggi la Corte Costituzionale ha bocciato, dichiarandone l'illegittimità costituzionale, la leggina regionale che interpretava la norma in materia di beni paesaggistici escludendo le zone umide dalle norme di attuazione del Piano paesaggistico regionale tra quelle che, come i laghi naturali e gli invasi artificiali, godono di tutela nella fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia. Secondo la Consulta "l'effetto prodotto dalla norma regionale impugnata risulta essere quello di una riduzione dell'ambito di protezione riferita ad una categoria di beni paesaggistici, le zone umide, senza che ciò sia imposto dal necessario soddisfacimento di preminenti interessi costituzionali. E ciò, peraltro, in violazione di quei limiti che la giurisprudenza costituzionale ha ravvisato alla portata retroattiva delle leggi, con particolare riferimento al rispetto delle funzioni riservate al potere giudiziario".
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