Si chiama "La spesa in costume" la singolare iniziativa che, coniugando marketing e tradizione, ha riportato questa sera nelle piazze e nelle strade di Oristano, gli abiti tradizionali che un tempo si indossavano tutti i giorni e che oggi si usano solo per le processioni e le manifestazioni folkloristiche. L'idea è dell'associazione "Cavatappi di idee", che per invogliare gli oristanesi e non solo a indossare nuovamente i vestiti dei loro nonni, ha convinto più di cento commercianti ad offrire uno sconto ai clienti che si sarebbero presentati alla cassa indossando l'antico costume sardo. Anzi, gli antichi costumi sardi, perché in Sardegna ogni paese ne ha uno proprio, e ogni costume, specialmente quelli delle donne, sembra che faccia a gara con quelli degli altri paesi per apparire più bello e più prezioso. Uno dei più belli, tra i costumi femminili, è proprio quello di Oristano. In particolare quello, impreziosito da gioielli di finissima filigrana d'oro e di corallo, che le donne oristanesi dell'800 e anche del primo 900 indossavano il giorno del loro matrimonio. Poche regioni italiane, spiegano gli organizzatori, hanno tanta varietà di costumi ed è un peccato che si usino ormai solo per le feste tradizionali, le processioni religiose e le sfilate. Il successo era scontato. Anche se non si usa più, in ogni casa praticamente c'è un costume e in tanti oggi lo hanno indossato. Molti solo per il piacere di indossarlo, tantissimi per lo sconto al quale potevano accedere. Dieci per cento al bar o in pizzeria, dal 20% al 50% per cento nei negozi di scarpe e di abbigliamento, ma anche nelle gioiellerie, nei negozi di informatica, di giocattoli, di profumi, nelle panetterie e pasticcerie e perfino in un'armeria.
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