Stucchi di età romana, pavimenti, colonne, resti di un edificio termale: Villa di Tigellio, una piccola Pompei stretta tra corso Vittorio Emanuele e l'Orto botanico, è «tra i più importanti siti archeologici della Sardegna», come ricorda il portale dell'assessorato al Turismo Visit-Cagliari.it. Un gioiello che però nessuno vuol vedere: ogni mese all'ingresso in via Carbonazzi si presentano in media 40 persone, poco più di una (1,3, per l'esattezza) al giorno.

Gli incassi sono magrissimi: la Anamnesys, Srl che gestisce il sito archeologico, ha versato nelle casse del Comune 439 euro per nove mesi (dallo scorso ottobre a giugno), cioè il 40 per cento di quanto raccolto dalla vendita dei biglietti, che costano tre euro.

L'articolo completo, firmato da Michele Ruffi, sull'Unione Sarda in edicola.
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