Villa di Tigellio, un visitatore al giornoCosì Cagliari trascura il sito archeologico
«La Villa di Tigellio non è valorizzata come merita - dice l'assessore alla Cultura, Enrica Puggioni - evidentemente non è un bene di cui la cittadinanza si è riappropriata».Stucchi di età romana, pavimenti, colonne, resti di un edificio termale: Villa di Tigellio, una piccola Pompei stretta tra corso Vittorio Emanuele e l'Orto botanico, è «tra i più importanti siti archeologici della Sardegna», come ricorda il portale dell'assessorato al Turismo Visit-Cagliari.it. Un gioiello che però nessuno vuol vedere: ogni mese all'ingresso in via Carbonazzi si presentano in media 40 persone, poco più di una (1,3, per l'esattezza) al giorno.
Gli incassi sono magrissimi: la Anamnesys, Srl che gestisce il sito archeologico, ha versato nelle casse del Comune 439 euro per nove mesi (dallo scorso ottobre a giugno), cioè il 40 per cento di quanto raccolto dalla vendita dei biglietti, che costano tre euro.
L'articolo completo, firmato da Michele Ruffi, sull'Unione Sarda in edicola.