Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, risulta indagato per associazione mafiosa. L'inchiesta ha portato questa mattina a una serie di perquisizioni nella sede della Regione Lazio e in Campidoglio, durante le quali sono stati acquisiti dei documenti. In manette sono finite 37 persone, tra le quali l'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, e l'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Tra gli indagati anche consiglieri regionali e comunali dell'attuale amministrazione e di quella presieduta dall'allora sindaco Alemanno, come Luca Gramazio, consigliere Fi-Pdl in Regione Lazio, Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd e Mirko Coratti, presidente dell'assemblea capitolina. In particolare, secondo i pm, Mancini e Panzironi rappresentano "pubblici ufficiali a libro paga che forniscono all'organizzazione uno stabile contributo per l'aggiudicazione degli appalti". Gli indagati sono circa un centinaio, compreso Daniele Ozzimo, assessore alla Casa in quota Pd, che si è dimesso: "Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato", ha dichiarato. Stessa scelta per Coratti. Nel mirino degli inquirenti, inoltre, c'è Italo Walter Politano, responsabile della Direzione Trasparenza del Campidoglio: anche lui indagato per associazione di stampo mafioso, domani sarà rimosso dal suo incarico.

ALEMANNO - Pronta la replica dell'ex sindaco della Capitale: "Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità".
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