Lo dice anche il perito del tribunale, il docente universitario Antonello Crisci: "L'imputato è socialmente pericoloso e totalmente infermo di mente". L'uomo in questione è Lino Renzi, che il 22 luglio dell'anno scorso ha ucciso sua madre e ne ha mangiato pezzi di cadavere, nella casa che condividevano a Salerno, dopo averli cucinati. Una storia incredibile se non fosse che è stato proprio lui a confessare quanto aveva fatto. Al momento è ancora ricoverato all'ospedale di Aversa, sotto cura psichiatrica, ma il processo nei suoi confronti viene condotto dal gip Maria Carmela Polito.

IL DELITTO - Il 22 luglio 2013 Renzi e sua madre, Maria Pia Guariglia, 73 anni, hanno un litigio nell'appartamento di via Martuscielli a Salerno: lei insiste sul fatto che lui debba farsi curare, debba farsi visitare da uno specialista perché mostra dei disturbi mentali. Lui non sente ragioni, l'aggredisce in bagno, la prende a bastonate fino a ucciderla. Poi inizia a tagliarne dei pezzi, cominciando da un braccio. Alcuni di questi non sono stati ritrovati due giorni dopo, quando è stato rinvenuto il cadavere. E dopo diversi mesi è stato lui stesso a confessare: "Li ho cucinati e li ho mangiati. Volevo distruggerla per poi ricostruirla", tanto che avrebbe anche tentato di ricucirle un piede alla caviglia. In seguito l'uomo ha chiesto anche dei provvedimenti di clemenza: "Voglio la grazia, come Berlusconi; se la chiede lui posso chiederla anch'io", ripeteva ai suoi avvocati. Ma ora resta sotto processo.
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