Arrivata in Italia col marito e col cognato, una 26enne marocchina è stata segregata in casa e trattata come una schiava. Ogni giorno ha fotografato i segni e le ferite sul suo corpo realizzando un drammatico "book" con quelle immagini. Fino a ieri pomeriggio, quando ha chiamato i carabinieri per raccontare la sua storia e i militari, giunti nell'abitazione di Andora (Savona), hanno arrestato i suoi aguzzini.

L'operatore del servizio di emergenza del 112, dopo aver capito la situazione, con mille difficoltà perché la giovane parla un italiano stentato, ha inviato una pattuglia sul posto: la donna è stata portata in ospedale mentre è scattata la caccia al marito e al cognato. I due uomini sono stati rintracciati e sono finiti in manette per lesioni, atti persecutori continuati e sequestro di persona.
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