Simbolo della generosità dimostrata dai domusnovesi ma anche emblema delle tante difficoltà ancora da superare nel cammino verso un'uguaglianza, non solo teorica, tra normodotati e persone con handicap.

"Un muro contro le barriere" è entrambe le cose.

"È un progetto che, grazie alla solidarietà di tanti concittadini, ci ha permesso di acquistare un'altalena inclusiva, il primo strumento ludico del paese in grado di essere utilizzato contemporanemanete da normodotati e ragazzi con disabilità" spiega Davide Aru, genitore di un ragazzo disabile e componente dell'associazione Francesco Lamieri che ha promosso l'iniziativa solidale.

Allo stesso tempo il progetto è anche un'installazione artistica che l'associazione culturale ha voluto allestire (nel cortile dell'oratorio San Domenico Savio) in ricordo dell'importante raccolta fondi e a memoria delle tante barriere ancora da abbattere.

Un progetto originale che l'associazione ha messo in atto dando il via ad una particolare raccolta fondi consistita nella vendita virtuale di 450 mattoncini che i domusnovesi si sono impegnati a colorare e personalizzare prima di restuirli all'associazione. Il ricavato è stato di circa tremila euro, fondi (poi integrati) che hanno permesso l'acquisto dello strumento inclusivo già donato al Comune e posizionato all'interno della grande area giochi del parco Scarzella in vista di una imminente inaugurazione.

"Non si tratta tanto del gioco in sé - spiega ancora Davide Aru - quanto del fatto di poter far sentire il più possibile questi ragazzi alla pari si chiunque altro, sia nell'area giochi che altrove".

I mattoncini delle offerte sono invece andati a comporre un coloratissimo allestimento, ricco di significati: tra le tante firme di chi ha donato si trovano infatti anche delle frasi che ben testimoniano il vero intento, sicuramente centrato, del progetto: dalle semplici "Vola più in alto", "Pace, amore, gioia", "Tutti diversi ma tutti uguali" alle più profonde "Odio l'indifferenza" e "Il senso morale di una società si misura su ciò che questa fa", fino a quelle più spontanee come "Evviva l'altalena così gioco anche io", scritta da una giovane paziente del Centro Aias del paese.

Simone Farris
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