È scattato l'allarme questa mattina all'ambasciata italiana di Tripoli, in Libia.

Un colpo di mortaio esploso nel corso degli scontri fra milizie ha raggiunto l'hotel Al Waddan, che si trova a un centinaio di metri dalla sede diplomatica.

Dalle prime informazioni ci sarebbero tre feriti, ma non si tratta del personale dell'ambasciata.

Neanche l'edificio ha subito danni.

L'attacco arriva dopo giorni di scontri tra fazioni in alcune località del Paese.

Secondo gli osservatori internazionale i diversi gruppi armati che imperversano su suolo libico avrebbero iniziato un'offensiva per colpire il governo Al Serraj legittimato a livello internazionale.

E non si è fatta attendere la reazione delle potenze occidentali.

"I governi di Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti condannano fermamente la continua escalation di violenza a Tripoli e nei suoi dintorni, che ha causato molte vittime e che continua a mettere in pericolo la vita di civili innocenti", si legge in una nota congiunta diffusa dalla Farnesina.

"Ribadiamo che il Diritto Internazionale Umanitario vieta di colpire la popolazione civile e di sferrare attacchi indiscriminati".

Ancora, prosegue il comunicato, "questi tentativi di indebolire le legittime autorità libiche e ostacolare il corso del processo politico sono inaccettabili. Esortiamo tutti i gruppi armati a cessare immediatamente ogni azione militare e avvertiamo coloro che compromettono la sicurezza a Tripoli o altrove in Libia, che saranno ritenuti responsabili di tali azioni".

(Unioneonline/s.s.)
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