Qualcuno ha pubblicato l'annuncio sui siti delle offerte immobiliari, altri hanno fatto di più, non solo mettono in vendita la loro villa aggiungendo la dicitura "con spiaggia privata", ma sono anche riusciti a chiudere tutti gli accessi all'arenile impedendo la fruizione ai bagnanti.

Il Comune di Arzachena (che è già intervenuto a Liscia Ruja, "liberandola" da lettini e ombrelloni abusivi) ha deciso di iniziare una campagna di informazione sui social per contrastare le limitazioni all'utilizzo degli spazi demaniali.

Sul profilo Facebook dell'amministrazione arzachenese è comparso un post che ribadisce un concetto ovvio solo in teoria, ossia il fatto che le spiagge private non esistono e non esistono titoli di proprietà di privati sul demanio.

Per questo, il Comune ricorda che ci sono le concessioni demaniali, con regole e limiti precisi, ma non spiagge riservate ai proprietari di ville costruite a ridosso dell'arenile.

La Polizia Locale di Arzachena sta accertando se viene impedito l'accesso ai bagnanti alla spiaggia della Roccia dell'Elefante (Costa Smeralda) e in diverse località di Cannigione e Baia Sardinia.

"Il sindaco Roberto Ragnedda e l'assessore al Demanio Alessandro Careddu - si legge nel post dell'amministrazione - informano che non esistono spiagge private nel Comune di Arzachena, che non sussistono titoli di proprietà privata sul bene demaniale in nessuno degli oltre 80 chilometri di litorali e delle 51 spiagge censite, da Cannigione a Liscia Ruia. Esistono unicamente delle porzioni di spiaggia date in concessione dalla Regione e dal Comune ad aziende dietro pagamento di un canone annuale per la fornitura di servizi alla balneazione e su cui gravano obblighi e doveri".

Ecco il post completo:

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