Sono ore ormai che un'altra nave carica di migranti (circa centodieci) si trova davanti alle coste italiane, senza sapere cosa fare.

Si tratta del cargo Alexander Maersk, soccorso nella notte dalla ong tedesca Lifeline, e ora a poche miglia dal porto di Pozzallo (Ragusa).

"Nel bel mezzo della notte - il tweet della Lifeline, da giorni in polemica col governo italiano - abbiamo ricevuto un messaggio radio: gommone in pericolo. Non lontano da noi. Abbiamo offerto il nostro supporto ad Alexander Maersk, una grande nave portacontainer non effettivamente preparata per effettuare un salvataggio. Accettano per fortuna la nostra offerta. Ora siamo sul posto e il nostro equipaggio RHIB sta assistendo le persone mentre salgono a bordo su una scala di maglia da 5 metri".

RESPINTA LA LIFELINE - La stessa nave Lifeline oggetto da tre giorni dello scontro tra Italia e Malta, con Amsterdam che ne ha disconosciuto la bandiera anche se il database Imo garantisce che la nave sia registrata proprio nei Paesi Bassi, resta in alto mare con 224 migranti a bordo, lanciando un appello in attesa di un porto dove attraccare.

"Siamo a Sud di Malta, in acque internazionali. Alcune forniture sono esaurite, oggi abbiamo bisogno di fare un viaggio di approvvigionamento per la nave. Abbiamo bisogno di farmaci, coperte, ecc. Aiutateci".

L'Italia accusa la Ong di aver agito fuori dalle regole del diritto internazionale prendendo a bordo i migranti mentre la Guardia costiera libica stava per intervenire in soccorso. L'ong di contro assicura di essere intervenuta in aiuto dei naufraghi in pericolo. E sulla bandiera olandese illegale: "Tutti i documenti sono in ordine, tutto è legale", ha assicurato Axel Steier, rappresentante in Germania dell'organizzazione, sottolineando di "non comprendere" le accuse.

Anche Malta ha detto no all'attracco: la nave "ha violato le regole ignorando le direttive dell'Italia nell'area di ricerca e soccorso libica. Dovrebbe muoversi dalla sua posizione verso la destinazione originaria per evitare un'escalation".

E dalla Guardia Costiera arriva una direttiva: "Nell'evenienza in cui al centro di coordinamento di Roma della guardia costiera pervenga da una imbarcazione una richiesta di soccorso in area Sar (Search and rescue) libica, cioè nelle acque di Ricerca e soccorso della Libia, un'area fuori dall'area Sar italiana, le autorità competenti sono quelle libiche e sono loro quelle con cui coordinarsi".

SALVINI: "SI SCORDINO L'ITALIA" - Intanto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, su Facebook, lancia un avvertimento: "In questo momento le navi di due ong (Open Arms, bandiera spagnola e Aquarius, bandiera di Gibilterra) sono nel Mediterraneo, in attesa di caricare immigrati. Le navi di altre tre ong (Astral, bandiera Gran Bretagna, Sea Watch e Seefuchs, bandiere olandesi) sono ferme in porti Maltesi. Che strano... La Lifeline infine, nave fuorilegge, è in acque maltesi".

"Tutto questo per dirvi che il Ministro lo farò insieme a Voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile condividere, e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia: voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi! Buon sabato Amici, vi voglio bene".

(Unioneonline/D)

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